“La mancata aggiudicazione all’asta, da parte dell’Amiu, della sede storica dell’Amica, rappresenta non soltanto un depauperamento del patrimonio della società, ma soprattutto una ferita ancora aperta per la Città, dal momento che l’acquisto di questo immobile avrebbe avuto un forte significato di riscatto per Foggia, che sarebbe tornata in possesso di un bene, dal valore economico ragguardevole, un tempo di sua proprietà e che solo la sciatteria amministrativa le aveva ingiustamente tolto”. Ad affermarlo, il consigliere comunale Giuseppe Pertosa che aggiunge: “Ritengo che, nonostante le dichiarazioni rese a mezzo stampa da parte del sindaco e dei due componenti del CdA di Amiu indicati dal sindaco, risultino ancora oscuri dettagli importanti per fare luce sull’intera vicenda. Preliminarmente, è bene rammentare che il Comune di Foggia, socio dell’Amiu, è al suo interno rappresentato rispettivamente dal sindaco nell’Assemblea dei Soci, ex art. 5 dello Statuto della citata società, e da due componenti indicati dal sindaco nel Consiglio di Amministrazione, ex art. 6 del citato Statuto.
Inoltre, giova precisare che, come nel caso in questione, il Consiglio di Amministrazione deve richiedere la preventiva autorizzazione all’Assemblea dei soci per l’acquisto di immobili, ex art. 10 del citato Statuto. Gli organi su citati (e i soggetti che ne fanno parte), sempre secondo lo Statuto, hanno precisi poteri e obblighi, anche di indirizzo e controllo, sull’attuazione delle deliberazioni partorite a seguito delle decisioni prese, sempre se sono state prese e di quale tipo. Quindi, per dare la possibilità all’intero Consiglio Comunale, e praticamente a tutti i Cittadini, di comprendere cosa sia realmente successo, durante tutto l’iter di questo spiacevole avvenimento, ho presentato un’interrogazione scritta al Sindaco.
Durante la sua discussione pubblica, per fare definitiva chiarezza, sarebbe utile produrre anche tutta la documentazione inerente, ossia le deliberazioni dell’Assemblea dei Soci e del Consiglio di Amministrazione, oltre che l’incarico al legale e i verbali delle aste, per esaminare l’operato complessivo di tutti i su citati soggetti e dedurne le eventuali responsabilità.
I Foggiani hanno il diritto di avere risposte sui seguenti interrogativi, che sorgono spontanei, che in molti ci siamo posti:
- Alla prima asta l’Amiu si è presentata?
- In caso negativo, perché?
- Alla seconda asta, il bene è stato assegnato per un importo inferiore rispetto a quello stanziato pari a 980.000 euro?
- In caso affermativo, perché?
- Quali prescrizioni aveva previsto l’Amiu quando ha incaricato un legale per curare l’asta?
- Attraverso quale Organo è stato incaricato il legale?
- Il legale ha seguito le indicazioni impartite da quest’Organo?
- In caso negativo, perché?
Allo stato dei fatti – conclude Pertosa -, è lecito dedurre che, se i soggetti che rappresentano quest’Amministrazione all’interno di Amiu avessero dimostrato maggiore solerzia e tempestività, ponendo in essere tutte le azioni necessarie per l’aggiudicazione di questo prezioso bene, probabilmente avremmo evitato l’ennesimo scippo perpetrato ai danni della nostra Città, Foggia!”