Caso risolto nel giro di una settimana. La squadra mobile di Foggia ha dato un nome all’aggressore di Carlo Mondelli, ferito all’inguine da una pistolettata la sera del 22 settembre a Foggia. Le indagini hanno consentito di individuare l’autore del delitto nel genero Luciano Sponsillo, nato a Foggia nel 1991, pregiudicato per reati contro la persona. Nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, nella persona del sostituto procuratore, Marina Gravina, si è accertato che la vittima, poco collaborativa, dopo essere uscita dall’abitazione della sorella, mentre saliva sulla propria autovettura parcheggiata in via Monsignor Le Notti (Macchia Gialla), è stata affrontata dal genero giunto a bordo della propria auto, che gli ha esploso un colpo di arma da fuoco ferendolo all’altezza dell’inguine. Il movente – secondo gli investigatori – andrebbe ricondotto a forti contrasti familiari. Sulla base dei gravi indizi di responsabilità emersi a carico di Sponsillo, il Pubblico Ministero ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto per i reati di tentato omicidio e porto illegale di arma comune da sparo.
Anche in considerazione del fatto che il giovane, peraltro, qualche giorno dopo si era reso responsabile di un ulteriore grave episodio delittuoso consumato ai danni della vittima e di altra persona in sua compagnia. Questi ultimi, infatti, erano stati entrambi aggrediti nuovamente con un paio di forbici. Mondelli aveva riportato ferite al collo e alla testa, mentre la persona che lo accompagnava, era stata colpito al fianco. Pertanto, emesso il fermo, dal 26 settembre sono state subito avviate mirate ricerche volte alla cattura di Sponsillo che, nel frattempo, si era reso irreperibile assieme ai suoi familiari più stretti. Successivi accertamenti della squadra mobile hanno consentito di accertare che Sponsillo si era rifugiato fra la provincia di Salerno e la provincia di Avellino. Ma le forze dell’ordine campane, subito allertate, hanno individuato e fermato il 26enne nella notte del 29 settembre ad Ariano Irpino. Sponsillo è stato bloccato dalla squadra volante del commissariato locale. L’arrestato viaggiava a bordo della propria auto insieme alla moglie, figlia della vittima. La donna è indagata in concorso con il coniuge per i medesimi reati.