“Questo ospedale non potrà continuare ad essere una dépendance del policlinico di Bari. Dobbiamo mettere in campo attività di collaborazione, certo, ma ognuno nella propria autonomia. Nessuno deve dipendere dall’altro. Il docente di Bari non può cercare posto a Foggia solo perché ha carenze di spazi altrove…”. È stato perentorio il rettore dell’Unifg, Maurizio Ricci (in foto sotto), durante l’incontro di oggi con i medici universitari nella sala Turtur dei Riuniti. Il tema caldo è la nomina del nuovo direttore generale del policlinico, dopo le “fughe di notizie” delle ultime settimane sulla stampa.
Una situazione che non è per nulla piaciuta all’Università. “Non ho molto gradito le notizie sulla stampa quotidiana – ha affermato Ricci – perché erano troppo precise. Per questioni di rispetto istituzionale il presidente avrebbe potuto usare un atteggiamento diverso. Capisco le ragioni della politica, ma qui stiamo parlando di direttori generali, figure chiave per la crescita o, al contrario, per il mancato sviluppo del territorio”. L’interlocuzione con il governatore Michele Emiliano è ancora in corso, ma c’è un punto nevralgico che verrà messo sul tavolo dai vertici di via Gramsci: l’autonomia. Per questo, l’addio di Pedota – fortemente voluto dalla politica barese – sarà “ingoiato” a patto di un peso determinante nella decisione del successore. “Vitangelo Dattoli (dg in uscita del Policlinico di Bari e in pole per Foggia, NdR) ha espresso la volontà di rimanere a Bari – ha chiosato il rettore -, ha un ottimo curriculum e gode di una grande stima essendo peraltro già stato qui come direttore sanitario. Ma ci sono altri curricula interessanti. Sto aspettando altri nomi dal presidente e non escludo convocazioni ad horas per confrontarmi con voi sulle alternative”.
Poi prosegue, sottolineando la diversità di veduta sulle ragioni di “opportunità” che spingono il magistrato in aspettativa all’allontanamento dell’attuale manager: “Emiliano ha citato il caso Giannini e il codice etico indicato anche dal Movimento 5 Stelle, ma per me non si tratta di questioni dirimenti, perché una cosa è un assessore, un’altra cosa è un dg. Dal punto di vista strettamente giuridico, il discorso è molto chiaro: fra i reati non è compreso il caso di specie. Inoltre, non si tratta di un incarico che sta volgendo alla scadenza. Pedota finora ha ottenuto ottimi risultati, avendo superato la verifica di metà mandato ed essendo stato ‘promosso’ dall’ultima indagine sul clima aziendale. Per di più, tra i meriti d’eccellenza c’è il finanziamento per la robotica ed altri passaggi importanti che hanno cambiato l’assetto di un’azienda rimasta ferma per troppo tempo. Certo, Emiliano è legittimato ad avere una posizione differente dalla mia. Ma posso dire sin d’ora che non sarò più realista del re e non sono in vendita. Capisco tutto, ma non mi interessa ragionare in termini di poltrone, quanto piuttosto di scelte decisive per il futuro dell’autonomia dell’università. E delle risorse, a cominciare dalle scuole di specializzazione”.
Tra i medici, Giuseppe Carrieri e il preside della facoltà di Medicina Nicola Delle Noci hanno accolto con favore l’arrivo di Dattoli, pur sottolineando l'”ottimo lavoro di Pedota”. “Non si facciano salti nel buio, pescando magari dall’esterno un nome terzo rispetto alle posizioni in campo”. La risposta definitiva arriverà con molta probabilità entro l’inizio della settimana prossima.