“Foggia non può essere governata dai Sinesi e il Gargano da gente come Libergolis e Romito“. Va dritto ai nomi, Leonardo Palmisano, ospite ieri di Questioni Meridionali, festival foggiano che dal 29 agosto a stasera tiene dentro appuntamenti musicali e momenti di riflessione sui temi dell’attualità. Palmisano parlando del suo ultimo libro “Mafia Caporale”, presentato ieri nell’auditorium Santa Chiara, ha affrontato argomenti che sono legati a doppio filo con la provincia di Foggia. I ghetti, la schiavitù, le organizzazioni criminali ma anche la diffidenza dei cittadini. Inevitabile anche una stoccata alla politica: “C’è anche chi ha costruito carriere politiche grazie a certa gente”, le parole dello scrittore.
Palmisano ha approfittato dell’incontro col pubblico foggiano anche per insistere su una battaglia portata avanti da don Ciotti: “Rendere il reato di corruzione reato di mafia”. E, inoltre, puntare a “ricostruire un modello di antimafia regionale”.
Mafia Caporale (Fandango, 2107), è un appassionato racconto che analizza quanto il mercato del lavoro sia riempito di donne e uomini sfruttati da agenzie che si sono fuse con le più grandi organizzazioni mafiose: dall’agricoltura alle libere professioni, dalla ristorazione all’università. Un sistema criminale complesso e spesso invisibile, attivo soprattutto in terra pugliese. Questo intreccio è Mafia Caporale. Il business di questa metamafia è l’illecito sfruttamento del lavoro. Mafia Caporale è oggi più forte del collocamento pubblico, e dà vita a una moltitudine di agenzie di somministrazione lavoro dentro le quali lava somme inimmaginabili di denaro sporco. A Foggia in particolare sono dedicati alcuni capitoli del libro. Palmisano ha dialogato col giornalista Fulvio Di Giuseppe e con Claudio De Martino degli “Avvocati di strada”.
E stasera alle 21, ultimo appuntamento di Questioni Meridionali. Per la prima volta ospite a Foggia, Ascanio Celestini, autore, attore e scrittore, da sempre impegnato nel racconto di un’Italia che si divide tra corruzione, mafia e connivenze. A lui e al suo spettacolo ‘Storie e Controstorie’ toccherà chiudere la sesta edizione del festival.