Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione presso la sede della UIL di Lucera per discutere della grave preoccupazione che sta affliggendo i lavoratori della cooperativa Arké circa il servizio reso alla Azienda di Servizi alla Persona “Tito Pellegrino e Maria De Peppo Serena” di Lucera. Già la settimana scorsa, le OO.SS. di Lucera CGIL, CISL e UIL le maestranze facevano pervenire alla stessa cooperativa, alla ASP di Lucera, e al Prefetto di Foggia una lettera a mezzo PEC per mezzo della quale si manifestavano apprensione per la mancata corresponsione delle retribuzioni da marzo 2017 a tutto luglio 2017 ed inquietudine circa l’imminente scadenza dell’ennesima proroga evidenziando con forza il grave silenzio da parte della ASP a proposito di eventuali rinnovi o possibilità di nuovi bandi di gara che, anziché salvaguardare la posizione dei dipendenti, aprirebbe altre dubbie strade che rischierebbero di estromettere definitivamente gli attuali lavoratori.
Intanto è ferma presso l’ASL la somma di circa centomila euro relativa ai 15 posti assegnati all’ASP, per la quale viene integrata la retta ad oggi ancora non corrisposta in quanto non ancora viene consegnata la relativa documentazione per l’accredito di tale somma che, se liquidata, consentirebbe il pagamento delle retribuzioni alla cooperativa delle cinque mensilità.
Ad intervenire ulteriormente ora è il responsabile locale della UIL, Ennio Festa: «Perché la nuova dirigenza della ASP, nonostante le ripetute richieste di avere un confronto alla presenza di lavoratori e cooperativa – al fine di discutere della irrisolta retribuzione pregressa, e della futura collocazione dei lavoratori – non ha dato nessun segnale?».
Ancora oggi non è dato di sapere come mai i dirigenti della ASP non comunichino come intendano procedere, scaduta la proroga del 31 luglio 2017. «I dipendenti attendono un anno di retribuzione non percepita oltre alle ultime cinque mensilità a partire da marzo scorso compreso. Inoltre è stata concessa la suddetta proroga senza che ad oggi vengano saldate le relative fatture alla cooperativa che a sua volta non può retribuire i lavoratori in carico». Festa se la prende principalmente con il nuovo Consiglio di Amministrazione perché sordo alle richieste di un confronto: «Possibile che il nuovo CdA non abbia trovato due minuti per incontrare i lavoratori?». Le conseguenze sono disastrose perché si creano disservizi, specie perché diversi dipendenti per sbarcare il lunario e sopperire al grave stato di sofferenza economica sono costretti a lasciare il lavoro, per una seppur minima alternativa. Di qui anche le difficoltà della cooperativa a sostituire il personale mancante perché nessuno accetterebbe di entrare in un vicolo cieco, tanto che nel giro di una settimana c’è il rischio concreto che diversi turni di assistenza possano rimanere scoperti per mancanza di personale. Non solo, poiché «l’assenza di personale – afferma il responsabile della UIL di Lucera – fa sì che il maggior lavoro vada a ricadere sulle spalle delle restanti unità già fortemente provate». Ma soprattutto a pagarne le conseguenze sono i fruitori del servizio: «Un servizio di pubblica utilità, non dimentichiamolo: persone che nella maggior parte dei casi sono anziani, inabili e allettati».
Il Prefetto dovrebbe intervenire. E per quanto riguarda il CdA della ASP, «solo a febbraio scorso si è avuto un incontro piuttosto sbrigativo con il direttore dell’ASP, Sicilia e con il vice presidente dell’ASP, Giuseppe Trincucci. Da allora, dopo che i due hanno chiesto tempo per capire lo stato dell’arte, non si è mossa foglia».
Ennio Festa non nasconde un sospetto: «Il rischio sempre più elevato di uno smantellamento pezzo per pezzo dell’ASP per trasformare la struttura in un’azienda a gestione privata». E fornisce qualche esempio che giustifica quel dubbio: «Quando nacque la Casa di Riposo c’era il servizio della barberia svolto da un titolato. Ebbene da quando c’è il nuovo CdA questo servizio viene svolto da ragazzi del servizio Civile e da qualche operatore interno. A settembre potrebbero smantellare anche il servizio cucina per affidarlo all’esterno. E per il servizio di lavanderia c’è già addirittura una determinazione con richiesta di preventivi». Ecco perché è legittimo pensare che si voglia «far fuori tutto il personale per affidare tutto a qualche cooperativa esterna, per la quale circola da tempo voce sul nome che dovrebbe subentrare».
Fare gare d’appalto? «Con quali soldi – chiede Festa – se non ne hanno nemmeno per pagare i dipendenti attuali?». E chiama in causa anche l’ASL: «Stiamo parlando di una struttura in cui c’entra la Regione o no? Ebbene l’ASL cosa fa? E con essa la vigilanza e l’ispettorato interni cosa fanno?».
La UIL vuole conoscere «quali iniziative eventuali stia adottando l’ASP per ricavare ulteriori entrate e come vengano gestite quelle attuali. Le strutture delle donne vittime di violenza e delle vittime della tratta, così come altre realtà perché non vengono ancora autorizzate? Forse si attende anche in questo caso il momento opportuno per privatizzare?».
Ma la chicca finale la UIL di Lucera la riserva al Consiglio di Amministrazione dell’ASP che ad oggi risulta ancora monco della figura del presidente, senza contare il fatto che si è da poco dimessa anche la componente del CdA Lucilla Parisi eletta nel frattempo sindaco di Roseto Valfortore e per la quale si attende ora la sostituzione: «A febbraio 2017 – tuona il sindacalista della UIL – è avvenuta la nomina di presidente dell’ASP assegnata all’avvocato Giuseppe Agnusdei. Perché non può insediarsi? Perché tarda ad arrivare la firma dei dirigenti di settore della Regione Puglia? Da dicembre 2016 è il Vice Presidente che recita il ruolo di presidente: come mai?». Tante cose su cui la UIL chiede di far luce.