“A pochi giorni dalle elezioni, non sappiamo chi sono i candidati nei Comuni. Non c’è più alcuni discussione. Così il Pd provinciale è finito”. Non usano mezzi termini il consigliere provinciale (e comunale a Cerignola), Tommaso Sgarro, e l’europarlamentare Elena Gentile. In una conferenza nella sede foggiana del partito, in via Taranto, hanno accusato il segretario Raffaele Piemontese per “l’imposizione dei nomi” e per “l’assenza di discussioni sui temi nell’ultimo anno”.
“La Provincia di Foggia è stato il banco di prova di questo atteggiamento – ha commentato Sgarro -, a cominciare dalla scelta politica per la vicepresidenza, fino alle ‘non decisioni’ del presidente Francesco Miglio su temi decisivi: dalle strade, all’ambiente, fino ai trasporti”. Parlano ormai di “gruppo schizofrenico” che si limita a “comunicare le proprie decisioni attraverso comunicati stampa”: “Si va per amicizie, interessi di territorio e convenienze personali – hanno rincarato la dose -, il segretario non ha mai risposto su nulla”. L’ex assessore della Giunta regionale guidata da Nichi Vendola, invece, ha parlato di “partito inconsistente rispetto ai legami sul territorio, che sta vivendo uno stato comatoso con sussulti solo nelle scadenze elettorali e congressuali”.
Il caso Faeto – e di Candela l’anno scorso – rappresenterebbero “un fallimento tangibile del partito e dei giochi democratici”: “Si creano ‘laboratori’ politici a geometria variabile – ha commentato Gentile -, con scelte discutibili nei piccoli comuni. Questo ormai è il partito di Michele Emiliano che tiene dentro membri della destra. Per questo, sosterremo ad Orsara di Puglia l’ex sindaco Tommaso Lecce perché finora ha dimostrato di saper amministrare. Ci saranno due palchi: uno nostro, l’altro con Piemontese e l’imprenditore Ugo Fragassi. A Peschici sosterrò Giovanna Amedei“.
In quest’ultimo caso, però, c’è il sostegno dell’Ncd e di Forza Italia. Non proprio un dettaglio per chi denuncia le alleanze a geometria variabile. “Il problema è discuterle le scelte – si difende Gentile concludendo -, si può anche guardare altrove quando il partito non dà più risposte”.