Entro il 2018, dopo anni di attesa, a San Severo vedrà la luce un impianto di compostaggio di ultimissima generazione al servizio del territorio. Sorgerà nell’area industriale ex Safab, dunque confacente all’uopo, grazie ad un cospicuo investimento della Sagedil srl, società di comprovata esperienza nel settore e, soprattutto, conosciuta a San Severo dal 1970, da quando, appunto, aprì le porte lo stabilimento che dà il nome all’area.
A Palazzo Celestini si è tenuta nella Sala Raffaele Recca la conferenza stampa congiunta di amministrazione comunale e proprietà, rappresentata nella circostanza da Luigi Masciotta, dall’amministratore unico della società, Pietro Esposto, e da Sofia Fiorani, per la società di progettazione CGA. Il Comune, oltre a numerosi assessori e consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione presenti in sala, era rappresentato dal sindaco Francesco Miglio e dal vice sindaco Francesco Sderlenga. “Basta fare terrorismo psicologico ed allarmismo” ha esordito il sindaco Miglio, replicando alle critiche mosse nell’ultimo periodo al progetto e preannunciando, a breve, un incontro pubblico con l’intera cittadinanza sul tema. “La situazione – ha spiegato il primo cittadino – è certamente preoccupante, ma non per il nascente impianto, al contrario. Questo territorio rischia a breve una drammatica emergenza rifiuti. Le discariche hanno esaurito il loro tempo. La Regione Puglia ha più volte sollecitato i Comuni più grandi ad adeguarsi alle nuove tecnologie che consentono la chiusura del ciclo dei rifiuti. Gli impianti di compostaggio vanno in questa direzione: trattare la frazione organica per produrre prodotti naturali (il cosiddetto compost di qualità), sempre più utilizzati in agricoltura”.
Miglio ha quindi spiegato la gestazione del progetto, durata ben tre anni: “Per amor di verità, va detto che l’istanza della società è antecedente all’insediamento di questa amministrazione. Noi non abbiamo fatto altro che rinviare ad un ente sovraordinato, la Provincia, per la necessaria autorizzazione. Si sono susseguite conferenze di servizi e adeguamenti rigorosi della progettualità alle prescrizioni che man mano giungevano dagli enti preposti al controllo ambientale. Come Comune abbiamo semplicemente chiesto sicurezza, una tariffa agevolata di conferimento e un cospicuo investimento in opere pubbliche di cui questa città beneficerà”. La Sagedil ha infatti sottoscritto con l’amministrazione comunale una convenzione nella quale si esplicita il passaggio della tariffa di conferimento dagli attuali 115 euro/t a soli 60 euro/t. “Appare evidente – continua il sindaco Miglio – il riverbero positivo sulla prossima Tari a carico dei cittadini”. Di scontistica potranno usufruire anche quei Comuni limitrofi che oggi conferiscono a Deliceto, accollandosi anche i costi di trasporto. “Su questa progettualità sono pronto a giocarmi la mia credibilità politica”, ha dichiarato ancora il sindaco Miglio, avvertendo che “come presidente della Provincia sarei disposto a chiudere dal giorno dopo l’impianto ove dovesse arrecare quei problemi che oggi si denunciano, senza conoscere le carte”.
L’impianto di compostaggio è un’opera dal valore di 40 milioni di euro, potenzialità di 45 mila tonnellate/anno e gode delle più moderne tecnologie che scongiurano ogni tipo di emissione odorigena grazie ad un particolare processo di trattamento di ultima generazione, che si attuerà completamente in ambienti chiusi mantenuti in depressione, e sorge su un’area industriale, l’ex Safab, naturalmente destinata allo scopo. Per una maggiore sicurezza ed accuratezza, la Sagedil ha portato avanti nel tempo una certosina analisi dei venti nella zona e si è adeguata alle prescrizioni in termini di sicurezza del traffico e alle recenti norme in materia antisismica. I capannoni, all’interno dei quali si svolgeranno le attività, saranno completamente ricostruiti.
“Noi siamo qui non per scappare dal territorio ma per restarci. Perché ci sentiamo parte di questa comunità e ci mettiamo la faccia” ha dichiarato l’ingegner Masciotta, che ha ricordato le “tantissime persone che hanno lavorato all’ex Safab”. “Ma i tempi cambiano e le necessità del territorio pure – ha continuato – e il nostro lavoro in questi anni è stato capire come ridare vita a quella zona industriale che per decenni ha dato opportunità di lavoro a centinaia di maestranze. L’attuale politica dei rifiuti non è più tollerabile, c’è necessità di implementare la raccolta differenziata e di chiudere il ciclo. Noi lo faremo con questo investimento destinato a lavorare la Forsu dal quale produrremo compost di alta qualità. Abbiamo messo in campo i migliori tecnici e ci siamo adeguati ad ogni prescrizione, prevedendo un controllo delle emissioni odorigene h 24 dell’impianto con eventuale fermo ove dovessero essere sforati parametri già rigidissimi. Tutte le attività verranno effettuate all’interno di capannoni chiusi che ricostruiremo ex novo”. Masciotta si è soffermato poi sul dato occupazionale. “Nella fase di costruzione, collocheremo in attività 50 unità del posto e ne beneficeranno per lo più ditte locali, dalle quali attingeremo per le diverse attività inerenti le opere civili da realizzare, eccetto, ovviamente, per ciò che concerne le macchine di ultima generazione che acquisteremo dalle aziende leader del settore. A regime, che prevediamo nel 2018, lo stabilimento darà invece lavoro continuato a ben 15 unità”.
“Questi impianti sono il futuro – ha concluso il sindaco Miglio -. E a chi ricorda l’investimento già programmato dalla Regione in materia replico che quell’investimento lo abbiamo salvato proprio noi come amministrazione. Le due cose non confliggono. Ovviamente attendiamo i tempi della pubblica amministrazione, che sono lunghi e, pertanto, non compatibili con i tempi del territorio. Peraltro allo stato non c’è un centesimo di quel finanziamento da 2,5 milioni di euro, che per giunta non basterebbe e necessiterebbe di una sinergia pubblico-privato. Basta parole al vento. Lavoriamo nell’interesse della collettività”.
C’è chi dice no
“L’impatto ambientale che avrà l’impianto di compostaggio autorizzato in via Foggia a San Severo presso l’ex Safab sarà consistente e non può passare sulla testa dei cittadini tenuti all’oscuro di tutto”.
Il consigliere comunale di Forza Italia, Rosa Caposiena, non usa mezzi termini per criticare la decisione dell’amministrazione comunale Miglio di favorire la realizzazione di un mega impianto del genere senza condividere un progetto così impattante per il territorio con i cittadini elettori. L’esponente di Forza Italia chiama a raccolta anche le amministrazioni dei comuni limitrofi come Apricena e Torremaggiore perché anche loro si esprimano su di un progetto che porterà conseguenze anche per quei territori.
“Non è semplice comprendere le azioni politiche – spiega la consigliera Caposiena -, che l’amministrazione Miglio mette in campo sul tema della raccolta rifiuti. A settembre 2015 l’amministrazione su sollecitazione di un esponente di Forza Italia replicava che la delibera di consiglio comunale che prevedeva la realizzazione in via San Marco di un impianto Pubblico privato era stata inviata a Bari nella speranza di recuperare il relativo finanziamento. Intanto di quel progetto si sono perse le tracce mentre l’impianto privato di via Foggia si appresta ad entrare in funzione. Una decisione presa dal sindaco Miglio e dai suoi assessori viene calata sugli ignari cittadini. Questa sarebbe la tanto sventolata volontà di far partecipare la gente ai processi decisionali della coalizione Bene Comune? Veramente ho qualche perplessità”.
In ogni modo il mio auspicio è che tutte le forze politiche della città, le associazioni ambientaliste, le organizzazioni agricole ed i sindacati si mettano insieme per porre un argine ad una scelta politica discutibile e che richiede la condivisione dei cittadini.