Clamorosa novità nell’inchiesta contro i “fannulloni” del Comune di Foggia. Uno dei dipendenti licenziati, Francesco Pilla, beccato tra coloro che timbrava il cartellino per conto dei propri colleghi, è stato reintegrato sul posto di lavoro dove si recherà già nelle prossime ore. Decisiva l’eccezione avanzata dal suo legale che ha posto l’attenzione su un difetto formale riuscendo a “salvare” il proprio assistito.
Sulla sentenza si legge che “il ricorrente ha dedotto l’illegittimità dell’atto di recesso datoriale ritenuto nullo e/o inesistente per l’imperfetta composizione dell’ufficio per i procedimenti disciplinari che non ha adottato collegialmente la sanzione, non garantendo così la neutralità voluta dalla legge nei casi più gravi. Non è dunque fondato su autonomi accertamenti rispetto a quelli acquisiti con l’informativa della Procura della Repubblica, la veridicità dei quali non è stata neppure constatata da parte dell’Ente. Nullo anche per la genericità della contestazione, vizio che ha inciso sul diritto di difesa dell’incolpato ed infine sfornito di alcun accertamento dei fatti peraltro non specificamente contestati”.
E ancora: “L’illegittimità del licenziamento ha dunque portato alla condanna per l’amministrazione comunale alla reintegra del lavoratore e al risarcimento del danno da questi subito commisurato all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento sino all’effettiva reintegra, nonché al pagamento della parte di retribuzione non corrisposta durante il periodo di sospensione, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per il periodo di illegittimo licenziamento e oltre alla refusione delle spese di lite”.
Per il giudice Federico Simonelli “il ricorso deve essere accolto attesa la fondatezza del rilievo preliminare afferente la mancanza di composizione collegiale dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari”.
Insomma, Pilla potrà tornare ad occupare il suo posto in via Sant’Alfonso dei Liguori, presso la sede del Servizio Integrato Attività Economiche. La decisione del giudice apre scenari nuovi nell’inchiesta. L’eccezione presentata dal legale di Pilla è la stessa disposta dai legali degli altri indagati, ora speranzosi più che mai di essere reintegrati dopo il licenziamento. Si parla di una ventina di ex dipendenti del Comune di Foggia. Per i “furbetti del cartellino”, finiti anche sulle cronache nazionali, inizia un nuovo capitolo.