“Spiace constatare come anche il Comune di Lucera sia caduto, in buona compagnia per la verità assieme a grandi centri come Torino, nella trappola dei voucher, un sistema di pagamento di prestazioni lavorative che rappresenta la frontiera più spinta del precariato e del lavoro povero”. Proprio nei giorni della polemica tra il presidente dell’Inps, Tito Boeri, e il segretario della Cgil Susanna Camusso sull’utilizzo dei buoni lavoro (“Avrei preferito non usare i voucher, potevamo ricercare altre soluzioni”, ha dichiarato quest’ultima al quotidiano la Repubblica”), la Fp Cgil di Capitanata denuncia il ricorso al lavoro accessorio dei alcune amministrazioni locali.
“Certo, la risibilità della cifra impegnata, 9000 euro, non consente un grande spazio di manovra, anzi, tutt’altro – commenta la Fp Cgil in un comunicato -. Quello che conta è la rilevanza simbolica e politica del fatto: una pubblica amministrazione sceglie la strada della mancia dal chiaro sapore clientelare. Una mossa elettoralistica, che peraltro non riguarderà che una sparuta pattuglia di cittadini disagiati e bisognosi. Il pensiero della nostra organizzazione sindacale è che con strumenti come quello in oggetto siamo ripiombati in pieno ‘800, con annessa visione caritatevole dei rapporti sociali e delle povertà diffuse”.
“Per fortuna il referendum per il quale la Cgil ha raccolto oltre un milione di firme e ritenuto ammissibile dalla Consulta, punta a cancellare questa evidente stortura inserita ad arte nel mondo del lavoro, per dividerlo ancora di più e per creare una artificiosa distinzione fra chi è nel recinto dei diritti e chi ne è fuori. Avremmo preferito soprattutto da parte di chi fa mostra di essere dalla parte dei deboli – conclude la categoria del Pubblico impiego della Cgil – un comportamento diverso. A fronte dell’esplosione di questo strumento ultraprecario auspichiamo un ripensamento e un modo di gestire la Pubblica amministrazione più consono e attento anche al dibattito delle ultime settimane”. Proprio quel dibattito dal quale non si esce certo con le idee chiare, se poi anche all’interno del sindacato si è fatto ricorso a strumenti che non garantiscono certo stabilità nel lavoro.