“Con avviso pubblico del 23 dicembre 2016, il Comune di Lucera – assessorato Servizi alla Persona ha dato il via alla svilente pratica dell’utilizzo dei voucher”. Esordiscono così dal Movimento 5 Stelle, nella denuncia dell’iniziativa intrapresa dalla giunta del sindaco Antonio Tutolo. La questione è al centro del dibattito nazionale, però, proprio per la decisione del sindaco di Torino, Chiara Appendino (M5S), dopo la decisione di ricorrere allo strumento per pagare alcuni giovani mediatori culturali.
I voucher, infatti, erano nati per far emergere il lavoro nero, ma in molti casi si sono trasformati in una forma estrema di precariato. E non sono apprezzati solo dagli imprenditori. Ma basta dare un’occhiata agli albi pretori per scoprire che pure i Comuni ne fanno uso, spesso come forma di sostegno al reddito. A Lucera a notarlo è proprio la stessa parte politica della sindaca di Torino.
“Si pretende di usufruire della professionalità di lavoratori che abbiano svolto in precedenza attività di muratore, falegname, imbianchino o operaio, in cambio di una paga di 7,50 euro all’ora netti – spiegano dal Meetup -, pari ai minimi tabellari previsti dai vigenti contratti collettivi per i livelli di inquadramento più bassi. Al contempo, viene negata la possibilità di maturare il diritto a prestazioni quali l’indennità di disoccupazione, la maternità, la malattia, gli assegni familiari, diritti che se solo si utilizzasse un canonico contratto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, sarebbero pienamente tutelati”.
“A ciò si aggiunga – proseguono – che i lavoratori potranno essere chiamati a lavorare nei giorni festivi, con una semplice telefonata nei casi di ‘urgenza’, con la possibilità di scorrere la lista fino al primo immediatamente reperibile. Non è dato sapere chi deciderà i casi di urgenza e chi controllerà che le convocazioni avvengano correttamente. A parità di quantità e qualità del lavoro prestato, i lavoratori con voucher vedranno taglieggiati i propri diritti. È una disparità di trattamento inaccettabile, ancor più se a perpetrarla è un ente pubblico, un vero attentato ai danni dei lavoratori e per questo chiediamo che il Comune di Lucera abbandoni l’utilizzo dei voucher e decida, piuttosto, di assumere i lavoratori necessari mediante canonici contratti di lavoro a tempo determinato, garantendo in tal modo il rispetto dei diritti dei cittadini disoccupati e della dignità delle persone che – concludono – per costrizione e non per loro libera scelta, saranno costretti ad accettare quest’ennesimo sopruso”.