“E invece io”, romanzo del giornalista e scrittore foggiano Davide Grittani, è stato presentato ieri pomeriggio in anteprima nazionale presso la Sala Fedora del Teatro comunale Umberto Giordano. Le pagine del suo libro – ambientato in larga parte a Foggia – racconta una città inedita, sconosciuta e letteraria e rivela un altro modo di essere Sud, tra ironia e rabbia la voce di un autore che passa in rassegna la crisi di identità dell’informazione, della politica, della spina dorsale del Paese: la provincia.
Il romanzo racconta la storia del cronista Alberto Arioli che decide di trasferirsi da Nord a Sud. La sua è una storia ilare e riflessiva, raffinata e al tempo stesso feroce. Storia avvincente, dislocata in tre pianure del mondo (Tavoliere, Padania e Pampa) come se l’autore volesse somministrare al lettore – a partire dalle location – il dubbio che le cose si vedano meglio dal basso. Dalla pianura, appunto.
Un racconto che nasce in una città un po’ addormentata ma che dopo si sveglia all’improvviso, come lo definisce Micky de Finis, direttore del Centro studi Confindustria Foggia. “Rivela delle verità scomode e nascoste ma anche molto vere”, introduce così il giornalista.
“Foggia per la prima volta entra in un romanzo. Siamo abituati a vedere una città diversa da quella raccontata. E’ una storia ricca di tante amarezze che Davide ha sicuramente rielaborato ma vissuto in prima persona”, commenta Filippo Santigliano, capo redattore della Gazzetta del Mezzogiorno – Edizione Capitanata. “Chi ama davvero la nostra città deve essere critico e deve scuoterla, nonostante ci siano ‘scoraggiatori di persone’, sintomo di una mancanza di identità”.
“Volevo restituire un concetto di normalità a questa città, ridare nomi alle strade, raccontare vite in cui si intrecciano destini normali”, dice a gran voce l’autore del libro. “La cosa a cui tenevo di più era il racconto di un uomo che si trasferisce in un posto e lo vive veramente, riuscendo a coglierne i pregi e difetti. Il protagonista, Arioli, sa che la distanza tra la Lombardia e un posto autentico e vero come il Sud prende forma attraverso tante cose, ma in particolare quello del dialetto. “Ci sono state circa 1400 prenotazioni di questo libro e il 70% di esse da Ancona in su”, confessa Grittani.
La presentazione del romanzo alla città di Foggia è l’occasione anche di preannunciare due grandi partecipazioni. La prima, il prossimo marzo, al Premio Strega e l’altra, una probabile proiezione cinematografica su questo libro con la regia di Roberto Moretto. E sulla crisi dell’informazione Grittani ha aggiunto: “Il giornalismo è il mestiere più bello del mondo. Oggi però si è allineato al linguaggio demenziale dei social media perdendo senso e funzione”.
L’enigmatico Alberto Arioli: giornalista, separato, moderatamente annoiato e imborghesito, emigrato da Pavia a Foggia in un percorso al contrario. Spartiacque della storia il compleanno del protagonista, 50 anni che Alberto intende celebrare con un lungo viaggio in America Latina. Ma poco alla volta, questo viaggio si modella sempre di più attorno ad esigenze ed episodi che paiono naturali ma che invece fanno parte di un’architettura complessa, maestosa e soprattutto pericolosa: la calunnia. Il viaggio si ridimensiona, Alberto visita la più grande pianura del Sud America: la Pampa. Ma prima che arrivi a partire, viene tirato in mezzo a un linciaggio: contro di lui si rivolta la sua fede nelle parole. La sua stessa vita.
Dopo la presentazione al Giordano, E invece io verrà proposto anche agli studenti dei licei foggiani Lanza (14 novembre) e Marconi (15 dicembre), quindi presentato a Cerignola (15 novembre), Torino (24 novembre), Manfredonia (2 dicembre), Gallipoli (3 e 4 dicembre), Bologna (13 gennaio), Milano (14 gennaio), Cagliari (24 febbraio) mentre stanno per essere ufficializzate anche le presentazioni di Trani, Potenza, Cosenza, Catanzaro, Ascoli Piceno, Fano, Napoli, Empoli e Roma (il resto del calendario è in corso di definizione).