Vado sul sito di Trenitalia perché nei prossimi giorni dovrò andare da Pescara a San Severo con il treno e mi son detto, mi porto la bicicletta, visto che comunque in Puglia non si paga il biglietto per la bici. Prendo gli orari per il regionale Pescara-Termoli in quanto non ce n’è uno che va diretto a Foggia, purtroppo non possono istituire un regionale Pescara-Foggia per via del fatto che i regionali non possono oltrepassare 2 regioni. Il Molise esiste ed è la ragione e regione per cui si deve trasmigrare da un treno ad altro per fare 150 km. Poco importa. Vedo il cambio da Termoli fino a San Severo e noto che il treno non è abilitato al trasporto bici, il successivo nemmeno, l’altro ancora peggio che andar di notte. Allora dubbioso e preoccupato, mando una mail alla direzione Puglia e Molise di Trenitalia per chiedere lumi. La dirigente di zona mi risponde celermente dicendomi di ricontattarla al cellulare o di lasciare il mio contatto che mi avrebbe spiegato tutto. Chiamo io. Mi risponde come se sapesse chi fossi. Già dal “pronto” era tutta una scusa. Mi dice che non c’era nessun treno adibito al trasporto bici, ed anche per i sostitutivi degli autobus non c’era nulla da fare. Basito chiudo la chiamata e vado a curiosare per capire il motivo dell’interdizione alle bici. Bene che si paghi, ma negare un servizio deve comunque implicare qualcosa. Quello che vedete è il treno che tutti i giorni trasporta i pendolari da Termoli a Foggia, e da quello che ho sentito contattando altre persone di zona per l’accaduto e mi è stato spiegato che è ovvio che non facciano entrare le biciclette in quanto si viaggia ammassati come bestiame in transumanza, e spazio per le biciclette non si riuscirebbe a trovare. Volevo portarvi a conoscenza di questa esperienza, in quanto voglio non solo la possibilità di portare gratis la bici sui treni, o quantomeno di portarla, ma io vorrei anche il diritto di avere un treno ed una esperienza degna del XXI secolo.
Fabrizio Montefusco