Un infarto avrebbe stroncato la vita di un cinquantenne veneziano a Vieste. L’ambulanza sembra fosse impegnata nel trasporto di un paziente a Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Il turista non ce l’ha fatta e si sta cercando di capire cosa sia accaduto davvero. Un anziano (codice rosso), nella stessa mattina, lottava tra la vita e la morte mentre le uniche due ambulanze erano impegnate in altri interventi. Così è scoppiata di nuovo la polemica sulla capacità di assistenza dei due punti garganici (Vieste e Peschici) durante il periodo estivo. Proprio mentre il direttore generale dell’Asl, Vito Piazzolla, ha avuto rassicurazioni da Bari sull’accordo migliorativo sul compenso per le ore aggiuntive (0ltre le 164) che i medici prestano nei pronto soccorso e nei punti di primo intervento nelle aree disagiate. Anche perché, sabato, nel pieno del fine settimana, la fatica è stata enorme – sono stati chiamati i carabinieri del posto – per garantire il ricambio a fine turno ad un medico che aveva fatto la notte.
A Bari è battaglia politica: “Alidaunia spreco da milioni di euro”
“Il governo regionale sta continuando a far sì che il pubblico faccia solo quello che il privato non ritiene profittevole, inefficientando il primo per rendere cogente e inderogabile l’intervento del secondo, come è successo di recente con il day surgery accreditato al Santa Lucia a seguito dei lavori, interminabili, alla sala operatoria dell’ospedale di III livello Jaia di Conversano. Provate a trovare posti letto per infettivi nel convenzionato, che di privato hanno solo la ragione sociale visto che campano di denaro pubblico, sarà una ricerca estenuante. Lo abbiamo visto con le cardiochirurgie e le emodinamiche, specialità dal DRG remunerativo ergo appetibili, che sono quasi ad esclusivo appannaggio dei privati convenzionati che non hanno nessun interesse a garantirne la equa distribuzione sul territorio e di fatto hanno creato un imbuto concentrando quasi tutto su Bari, lasciando sguarniti il nord e sud del barese. Selezione delle specialità, scrematura al cup per i ricoveri e opacità nelle assunzioni di personale, con primari in pensione a sovrintendere che dopo aver acquisito la buona nomea nel pubblico vanno a dare lustro al privato, a fare da corollario”. A dichiararlo è il consigliere regionale Mario Conca (M5S) che, nella nota, sottolinea le “incongruenze” della gestione dell’emergenza-urgenza: “L’abbiamo visto con il pronto soccorso concesso alla Mater Dei, prima aperto e a posteriori sanato ed autorizzato per 7.5 milioni di euro, continuiamo a vederlo da anni con l’Elisoccorso affidato ad Alidaunia che spreca milioni di euro all’anno non riuscendo a raggiungere i 600 interventi in ottemperanza a quanto disposto dal DM 70 e soprattutto non assicurando il servizio elicotteristico all’intera regione perché localizzata nel solo promontorio del Gargano”.
Poi, cita la lettera che gli è stata recapitata in questi giorni: “Caro Mario mi chiama ieri sera una conoscente, il papà del ragazzo di una sua amica del brindisino ha la rottura di aneurisma dell’aorta. Lo vogliono trasferire al Di Venere in ambulanza, la situazione è drammatica. Sembra che i sintomi siano apparsi sabato pomeriggio alle 16.30 e li abbiano scambiati per colica renale, sarebbe bastata una buona ecografia, l’ennesimo caso di malasanità? Parlo con l’amica e chiedo che pretenda che lo portino al Policlinico, le uniche speranze sono affidate alla radiologia interventistica che al Di Venere è stata chiusa da una cricca di lestofanti. Apprendo stamattina che è morto prima del suo arrivo in ospedale. Ribadisco, la situazione era drammatica, poco tempo a disposizione, ma un trasferimento veloce in elicottero e almeno un centro di riferimento per questa patologia, avrebbero cambiato il destino del malcapitato? Un tubicino nell’aorta, un quarto d’ora d’intervento, l’avrebbe salvato”.
L’appello al governatore (e assessore alla sanità) Michele Emiliano riguarda, dunque, la qualità della spesa: “Assessore Emiliano – conclude -, se anziché accreditare il quinto pronto soccorso su Bari in una strada intasata come via Amendola, oltretutto ad una clinica privata che non è avvezza e attrezzata per l’emergenza perché da sempre si occupa di elezione, avessimo investito quei denari, circa 8 milioni di euro, per attivare una vera rete di elisoccorso regionale, quell’uomo probabilmente l’avremmo salvato e non avremmo distrutto una famiglia. Un progetto esecutivo è già in tuo possesso, con tre postazioni equipaggiate di elicotteri dedicati HEMS copriremmo l’intera Puglia, poi ti basterà individuare un centro di riferimento di radiologia interventistica e allora si che si potrà essere tempestivi ed efficaci. Emiliano, rifletti e agisci di conseguenza, tu hai il potere di decidere, ogni minuto che passa costa vite umane!”.