Sequestro della discarica comunale di Cerignola e quattro denunce a rappresentanti delle pubbliche istituzioni. È l’esito dell’attività ispettiva dei carabinieri del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico, in collaborazione con i tecnici dell’Arpa Puglia e della compagnia di Cerignola. La discarica comunale sita in località Forcone Cafiero è finita sotto sequestro con facoltà d’uso. Si tratta dell’area (di circa 17 mila metri quadrati e del valore approssimativo di 40 milioni di euro) adibita a discarica e ben visibile agli automobilisti che percorrono l’autostrada da Bari in direzione Foggia.
Agli occhi dei militari del Comando Tutela Ambiente, la discarica palesava una situazione da subito critica, a cominciare dalla presenza di volatili ed in particolare di gabbiani in volo e a riposo nell’area di discarica, segno tangibile – spiegano i carabinieri – di scarsa gestione del rifiuto, soprattutto della parte umida.
Allo stesso tempo sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Foggia, il legale rappresentante dell’impianto di discarica, il direttore generale, il direttore tecnico e il presidente del consorzio Bacino FG/4, tra l’altro sindaco di Cerignola. I quattro – stando a quanto accertato dai militari del Noe – tutti in concorso tra loro ed ognuno per quanto di competenza, per la carica rivestita e nell’esercizio delle proprie funzioni, avrebbero gestito illecitamente rifiuti solidi urbani perché smaltiti nel lotto di discarica senza adeguata biostabilizzazione, in violazione delle prescrizioni imposte con l’autorizzazione integrata ambientale vigente.
Sul posto è intervenuto un drone che ha potuto cristallizzare, tramite video in altissima risoluzione, tutti i comportamenti illegali e scorretti posti in essere dall’azienda responsabile di pubblico servizio, motivo di sequestro del sito e delle denunce all’autorità giudiziaria.
Il sindaco Metta: “Situazione ereditata. È così da anni”
“Sono questioni che ti fanno passare la voglia di occuparti della cosa pubblica. Tra l’altro è una situazione che ho ereditato dalla scorsa amministrazione”. È amareggiato il sindaco di Cerignola, Franco Metta dopo aver appreso la notizia del sequestro della discarica: “Quell’impianto è inadeguato da almeno tre anni. Riceve immondizia da 31 paesi della provincia di Foggia ma è pensato per non più di 9. Ovviamente non può farcela. Il ciclo dei rifiuti è già in sofferenza – aggiunge Metta a l’Immediato -. Non c’era bisogno di queste iniziative che ritengo prive di qualunque efficacia. Mi sembra una “scoperta” fuori luogo. Inoltre abbiamo un programma per l’adeguamento e partiranno presto i lavori”. Per il sindaco si tratterebbe di “un atto inutile di ostilità nei confronti di organismi che si sono sobbarcati il peso dei rifiuti di metà della provincia di Foggia”.
Sgarro (Pd): “Il futuro è nero”
“Il decisionismo che non decide. Una politica fatta di annunci e fumo. E i nodi vengono al pettine”. Questo il commento di Tommaso Sgarro, consigliere comunale del Pd ed ex candidato sindaco a Cerignola. “Appresa la notizia del sequestro penale degli impianti gestiti da SIA – dice -, prevediamo già quale sarà la reazione del Presidente del Consorzio e Sindaco di Cerignola, troverà il capro espiatorio di turno provando a sollevare la solita cortina fumogena. Questa volta, però, non può funzionare. Trascorsi nove mesi di presidenza, era perfettamente a conoscenza di quali fossero i problemi e le priorità della società di gestione e degli impianti di Forcone Cafiero. Sa benissimo di un’AIA risalente a circa due anni fa che prevedeva l’adeguamento dell’impianto di biostabilizzazione. Sa benissimo di una gara conclusa per l’adeguamento dello stesso, di un ricorso al TAR che ad oggi non si è ancora pronunciato. La tutela dell’ambiente e della salute pubblica imponeva comunque di procedere in quanto beni degni di maggior tutela rispetto ad eventuali pronunce amministrative sfavorevoli”.
E ancora: “In tutti questi mesi non una parola su quali modelli di raccolta si intendono realizzare, quali percentuali di raccolta differenziata si intendono raggiungere, i tempi e le risorse necessarie. Se e quando si intende procedere alla realizzazione dell’impianto di compostaggio. Si tratta, è noto a tutti, di progetti e strategie già messe a punto dalla passata dirigenza. Non sappiamo se questa amministrazione, il Consorzio e i suoi dirigenti li ritengano validi e fattibili. Non sappiamo nulla. Intanto, oltre al sequestro dell’impianto di biostabilizzazione, è prossimo l’esaurimento definitivo della discarica di soccorso in attività. A quel punto, oltre ai maggiori costi per smaltire altrove si aggiungeranno quelli relativi al trattamento dei rifiuti che, sino all’adeguamento dell’impianto, non potrà essere effettuato per il totale delle quantità ora conferite. Costi che, ovviamente, graveranno per intero sui cittadini di Cerignola e degli altro otto Comuni dell’ex ATO FG/4. Adesso arriva la denuncia al sindaco e altre tre persone. Il futuro è nero. Sappiamo sin d’ora – conclude – chi dovremmo ringraziare per un’emergenza che poteva essere tranquillamente evitata e che ci costerà moltissimo in termini ambientali e finanziari”.