356 pugliesi in viaggio per San Marino dal 2006 al 2014. Obiettivo: non pagare le tasse. Guardia di Finanza e Procura di Forlì indagano sugli italiani che hanno scelto la piccola repubblica per depositare capitali. Secondo gli investigatori oltre 27 mila persone – si legge su L’Espresso -, negli ultimi otto anni, avrebbero beneficiato del paradiso fiscale, depositando somme per 22 miliardi di euro. Tutti gli italiani sono stati schedati, con nomi e cifre, mettendo in piedi un archivio informatico del quale fanno parte numerosi imprenditori, ma anche perfetti sconosciuti, insospettabili prestanome di personaggi rimasti nelle retrovie.
Ma l’attenzione è soprattutto per i 356 pugliesi, quasi tutti nullatenenti, considerati dagli investigatori possibili referenti di organizzazioni mafiose. Il denaro accumulato illecitamente dalla Sacra corona unita salentina, dalla Società foggiana e dalla camorra barese sarebbe stato ripulito e poi depositato nelle banche della piccola Repubblica. Dei 356 “esportatori di valuta”, 58 arrivano dalla provincia di Foggia, 153 da Bari, 56 da Taranto, 48 da Lecce, 26 da Brindisi e 15 dalla Bat.
Tutto denaro da ripulire dai vari business illegali: droga, armi, estorsioni, racket ma anche infiltrazioni nel mondo del vitivinicolo e in quello delle energie rinnovabili.
Un deciso salto di qualità che complica il lavoro degli inquirenti costretti a imbattersi in “paradisi fiscali” come San Marino, Repubblica che non è dotata di leggi antiriciclaggio e alla quale è difficile accedere nonostante le rogatorie. Fattore, questo, che complica l’accesso ai dati e il lavoro di verifica.