Duro attacco del Movimento 5 Stelle al duo Renzi-Emiliano. “Che la riforma scolastica, voluta dal governo, fosse un’altra truffa semantica – scrivono -, lo avevamo più volte denunciato. Ed ecco che i tanto preannunciati disastrosi effetti del ddl “Buona Scuola” sono puntualmente arrivati, soprattutto in Regione Puglia, e ancora una volta si cerca di correre ai ripari solo quando si è già in piena emergenza. Questa volta però il limite temporale è stato ampiamente superato e oltre 2mila insegnanti pugliesi saranno costretti a dover fare le valigie e salutare i propri cari”.
“Buio sui posti in assegnazione provvisoria”
Così i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti, Grazia Di Bari e Viviana Guarini sulla critica situazione scolastica regionale. “Il dirigente dell’Usr solo qualche giorno fa rassicurava gli insegnanti di essere cosciente della grave situazione e di lavorare per una soluzione, ma ad oggi nulla sembra essere cambiato. Non si ha ancora nessuna notizia, ad esempio, dei posti in deroga che consentirebbero ai richiedenti assegnazione provvisoria, di nuove immissioni in ruolo e supplenze, di rimanere in Puglia”.
“Emiliano ha l’annuncite”
In questi giorni il presidente Emiliano ha incontrato i sindacati e gli insegnanti avanzando proposte di sostegno su casa e trasporti, un “welfare temporaneo” per chi sarà costretto a fare le valigie. Scettici i 5Stelle: “Il presidente, a seguito dell’incontro, ha subito precisato che ‘può suggerire, sollecitare, ma non intervenire direttamente sulle decisioni prese dall’Usr’, mettendo di fatto le mani avanti sulle immediate conseguenze del decreto”.
Critiche alla filosofia che sottende alla riforma e a quello che sarebbe un “cambio di opinione” del governatore. In un’intervista a Repubblica Bari il presidente l’ha definita “una riforma comunque storica”.
Attacca Gianluca Bozzetti, vicepresidente della commissione Lavoro e istruzione: “La schizofrenia renziana sembra aver contagiato irrimediabilmente anche il presidente Emiliano che è passato in pochi mesi dal non accogliere positivamente il ddl a definirla ieri una “riforma storica”. Se ad essa associamo l’ ‘annuncite’ cronica, di cui è affetto da tempo, si capisce come il proporre aiuti ed agevolazioni sui trasporti e sugli affitti, a tutti quegli insegnanti che saranno costretti ad emigrare al Nord, non solo crea nuove false speranze, ma sostanzialmente non risolve neanche in parte il problema”. Il Movimento ritiene “ardita” la dichiarazione visti anche i problemi di bilancio nazionali e regionali.
La proposta dei 5 Stelle: ricorso
Il consigliere brindisino aggiunge: “Fa specie poi non aver sentito il minimo accenno a quello che ad oggi è l’unico vero strumento utile a bloccare, anche per il futuro, i disastri annunciati della “Buona Scuola”, ovvero la nostra mozione approvata all’unanimità nel consiglio il 31 luglio scorso che impegna la Regione Puglia a proporre ricorso innanzi alla Corte costituzionale a seguito dei tre profili di incostituzionalità riscontrati all’interno della legge 107. Ad un mese dalla sua approvazione la mozione giace ancora negli uffici dell’avvocatura regionale.
Il termine ultimo del 13 settembre per impugnare il ddl è alle porte, non vorremmo che questo silenzio si trasformi ancora una volta in un nulla di fatto o che l’andare contro il proprio partito ed il proprio governo possa essere più importante della tutela dei diritti dei cittadini, ed in questo caso di tutto il comparto scuola”.
Forza Italia: “Emiliano rispetti il consiglio regionale”
Sull’argomento “Buona scuola” è intervenuto anche il presidente del gruppo di Fi Andrea Caroppo polemizzando con il presidente: “Cerca di tenere insieme tutto e il contrario di tutto per costruirsi una vetrina agostana su una questione sentita, e fare propaganda lanciando proposte fumose. Ma la vetrina e il fumo servono a un altro scopo: nascondere l’ennesima piroetta, da barricadero avversario della riforma promossa dal suo stesso partito a mite concertatore che oggi parla di ‘riforma storica’. Durante l’ultimo consiglio regionale del 31 luglio è stata approvata all’unanimità una mozione (promossa dal M5S) che impegna la Regione a sollevare questione di legittimità costituzionale su taluni profili della riforma”. Come il M5s, attendono di conoscere a che punto sia l’iter relativo alla mozione approvata.
“La campagna elettorale è finita – conclude Caroppo – ed Emiliano deve cominciare a imparare che il compito del presidente di Regione non è quello di cercare e costruire continuamente consenso personale, bensì quello di amministrare un ente in nome della collettività, magari nel rispetto delle volontà espresse dai suoi organi”.