Sono senza sosta, con cadenza ormai mensile, gli incontri a Foggia sul racket. Tano Grasso, presidente onorario della Federazione Antiracket torna spesso nel capoluogo dauno per riunire istituzioni e associazioni attorno ad un unico tema: la lotta al fenomeno delle estorsioni. Con lui, stamattina in Prefettura, il viceministro degli Interni, Filippo Bubbico, il magistrato Santi Giuffrè, il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, il referente dell’Antiracket Puglia, Renato De Scisciolo e la padrona di casa, il prefetto Maria Tirone.
Intercettato prima del forum, Bubbico ha parlato dell’impegno del Governo e del caso Foggia in particolare: “Siamo attenti e pronti a sostenere le vittime. In questo hanno un ruolo molto importante le associazioni di categoria. Questi reati vanno combattuti insieme per evitare quel senso di solitudine che spesso colpisce i commercianti. A Foggia – aggiunge – la situazione è complicata. Quello che ieri non emergeva oggi emerge e ci dice quanto sia grave questo fenomeno. Il mio invito è quello di denunciare”.
Oggi in Capitanata, esistono due realtà importanti, ovvero le associazioni Antiracket di Vieste e Foggia. “L’auspicio – ha detto il prefetto – è che nascano anche in altri comuni. Qui la criminalità organizzata è violenta ed efferata. Episodi criminosi avvengono ormai quotidianamente”. La Tirone ha anche sottolineato un punto a favore del territorio: “Registriamo un aumento di denunce dei reati di estorsione. La collaborazione delle vittime sta crescendo, nei primi cinque mesi del 2015 ci sono state 90 denunce rispetto alle 76 stesso periodo del 2014. Ma resta tiepida la reazione del mondo economico e c’è ancora un’eccessiva situazione di acquiescenza. Spesso si assiste a una vera e propria ritrosia delle vittime a collaborare. Quello del racket – ha poi aggiunto è un reato tra i più insopportabili. Un reato che spesso sfocia nel dramma della solitudine”. Di contro, aumenta l’armonia tra istituzioni nell’operare in sinergia. “Ma è necessario uno sguardo più ampio e uno sforzo corale maggiore”, ha concluso Maria Tirone.
Tano Grasso ha ricordato il 6 ottobre 2014, giorno della presentazione dell’associazione Antiracket “Panunzio” a Foggia, alla presenza proprio di Bubbico: “Quel giorno fa da spartiacque – ha detto Grasso -. È nato uno strumento nuovo. Un segnale di novità e di rottura col passato. A Foggia c’è una situazione straordinaria di presenza istituzionale con il prefetto nel ruolo di solido punto di riferimento. Ma nonostante potenzialità e sinergia tra istituzioni, i risultati restano inadeguati. C’è ancora troppa omertà, ribadita da Grasso già qualche settimana fa in Camera di Commercio. Una vittima si espone ma cento non lo fanno pensando di risolvere i problemi da soli. In questa città il terreno è ancora molto duro. E riguardo al racket, la Capitanata è la realtà in assoluto più esposta dell’intera Puglia. Oggi siamo qui per avviare un percorso di condivisione e in questo sarà fondamentale l’apporto delle associazioni di categoria. Siamo davanti a una grande opportunità”. In sala, erano presenti rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente della Provincia di Foggia, Francesco Miglio, il procuratore della Repubblica, Leonardo Leone De Castris, il presidente degli Edili, Gerardo Biancofiore, il presidente della Fondazione Buon Samaritano, Pippo Cavaliere e l’assessore all’Istruzione del Comune di Foggia, Gabriella Grilli.