Inizia con qualche fischio il comizio del Pd di Manfredonia con ospite il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Tutta colpa del video introduttivo, troppo lungo e un po’ “paraculo”, realizzato dalla Red Hot, agenzia di comunicazione che da anni gestisce l’immagine di Paolo Campo e Angelo Riccardi. L’Italia campione del mondo nel ’82 e nel 2006, Obama presidente, il crollo del muro di Berlino, David Bowie che canta Heroes, alcune metafore della vita da spezzoni di film come “Matchpoint” di Woody Allen. Il tutto intervallato da un cuore che batte, logo ufficiale della campagna elettorale di Campo. E così per un bel po’ di minuti, tanto da infastidire i presenti, costretti a osservare fatti, storie e personaggi visti e rivisti decine di volte nell’arco di una vita.
Insomma, il solito pippone “radical chic” prima del via ufficiale al comizio. Il deputato Michele Bordo, da anni amico di Orlando tanto da averlo portato per la terza volta in riva al golfo, prende la parola. Bordo esalta il lavoro di Riccardi: “Il porto turistico è il fiore all’occhiello della città. Il voto al Pd è importante perchè è l’unico partito nazionale ormai presente in Italia”. E ancora: “Quest’anno abbiamo una lista molto forte (alle sue spalle ci sono tutti i candidati consiglieri del partito). Personalità importanti. Alcuni di questi riconfermati. E vi posso assicurare che vinceremo ancora una volta, potete stare tranquilli. E succederà al primo turno. È fuori dalla realtà chi pensa al ballottaggio. Noi siamo gli unici ad avere qualcosa da raccontare. Siamo gli unici ad aver trasformato una città”. E sui rivali politici o su chi getterebbe scredito sul Pd di Manfredonia dice: “Sono solo degli sfigati con la bava alla bocca“. Poi chiude invitando i presenti a votare Paolo Campo alla Regione.
Poi tocca ad Angelo Riccardi. Il sindaco dichiara innanzitutto vicinanza ai lavoratori della Sangalli, in prima fila al comizio. “Sarò con voi fino alla fine”. Poi ricorda alcuni dei passaggi principali del suo lavoro di primo cittadino: “Piazza del popolo è stata riconsegnata alla città. Il cuore pulsante di Manfredonia”. E sottolinea: “Sono stati anni durissimi. I più duri dal dopoguerra per via dei tagli al bilancio. Eppure abbiamo tenuto la barra dritta a dispetto dei gufi. Mantenendo i conti in ordine. Siamo noi ad aver trasferito l’area mercatale. E siamo sempre noi ad aver rilanciato beni culturali come la basilica di Siponto e gli Ipogei Capparelli. Per non dimenticare l’Ecomuseo che creerà nuovi posti di lavoro”. E ancora, il piano dei chioschi. 25 nuove attrezzature per aprire attività sul lungomare. Poi la battaglia dei comparti, “da riconnettere alla città”. Il nuovo corso Manfredi, la video sorveglianza. Insomma, un lavoro durissimo. “Manfredonia è stata rivoltata come un calzino e oggi siamo la città faro di questa provincia. Il resto è solo gente grigia e triste. Gufi senza progetti. Perciò chiedo agli elettori di evitare un salto nel buio confermandomi la fiducia”.
Anche Campo si è dilungato sui tagli al bilancio e sulla crisi economica. “C’è una cappa che avvolge la società italiana – dice il candidato al Consiglio regionale -. Mettiamoci in movimento, reagiamo tutti insieme alla depressione. Andiamo a votare e facciamolo bene. Non con la pancia e soprattutto senza disperdere il voto“. Poi un appunto sui Cinque stelle, gli unici rivali che i piddini menzionano durante la serata: “Non hanno esperienza per governare un comune così complesso”. La chiusura è tutta sul lavoro che lo aspetta in caso di vittoria. “Mare e pesca sono i primi settori da sostenere. Ma c’è anche l’assillo dell’occupazione e il caso Sangalli. “L’azienda deve riprendere le attività”, dice senza mezzi termini.
Al limite della commozione l’intervento di Teodoro, un attore che si è prestato per raccontare, in breve, il calvario dei lavoratori della Sangalli Vetro con tutte le malefatte dell’imprenditore, finito persino nella Lista Pessina. “Oggi l’unica speranza è rappresentata dall’arrivo di nuovi investitori. Solo così sarà restituita dignità ai lavoratori”.
Chiusura di serata con le parole del ministro Orlando. “Manfredonia è una realtà a me vicina. Michele (Bordo, ndr) me ne parla quotidianamente. Dal bianchetto alla mucillagine fino al caso della Sangalli. Questa città è una sorta di mio secondo Collegio”. Poi ha ricordato le nuove normative sui reati ambientali e sull’Anticorruzione. Un accenno anche al grande Giuseppe Di Vittorio. “L’Italia può ripartire solo attraverso il rilancio del Mezzogiorno”.
[wzslider autoplay=”true” info=”true” lightbox=”true”]