Più di 120mila euro a settimana. È da record il contenzioso dell’Inps di Foggia, soprattutto se si considera che la cifra riguarda solo le parcelle agli avvocati che in questi anni hanno intrapreso cause per milioni di euro. Tutto per “colpa” di una doppia notifica mancata, che ha fatto lievitare la spesa a carico dell’Ente da 20 a 400 euro a sentenza. Solo per le cosiddette “sentenze Casarella” del 2009 sono arrivati 500 atti di esecuzione di “obbligo del fare” in un giorno, roba da far letteralmente paralizzare gli uffici di via della Repubblica. Nel 2014 sono stati scoperti circa 15.000 casi di frode ai danni dell’INPS da parte di imprese e lavoratori, metà dei quali emersi nel foggiano. Questo carico di lavoro è affrontato da 5 avvocati, con tutto ciò che ne consegue in termini di efficacia dell’azione di tutela giudiziaria dell’Ente e di costi per la comunità.
Ciò nonostante e grazie alla qualità organizzativa, la sede pugliese dell’INPS è la quarta in Italia per produttività ed è stata premiata anche da un’agenzia dell’ONU per i modelli operativi realizzati.
“Siamo costretti a far lavorare Lecce sulle carte burocratiche, perché i dipendenti sono bloccati con le cause”, spiega il direttore pugliese Giovanni Di Monde, a Foggia per le audizioni con i parlamentari Colomba Mongiello e Lello Di Gioia. Nelle prossime settimane, infatti, è previsto un incontro con il presidente dell’Inps Tito Boeri, per fare il punto delle regioni prima della “riforma” annunciata. Nel dossier preparato per la Capitanata con il placet del direttore Roberto Bianco verrà dato ampio spazio alla mole infinita di contenzioso. “Solo qui accadono queste cose – continua Di Monde -, in altre province il Tribunale respinge tutto al mittente, invece qui si va avanti per anni e anni. Poi ci sono casi particolarmente rilevanti, con uno stesso assistito che intraprende diversi contenziosi (disoccupazione, malattia e maternità) in un solo anno…”.
La faccenda si fa ancora più seria se si pensa che “l’Inps ha una media di dipendenti molto vecchia, tra 54 e 55 anni”, precisa Di Gioia, “e per recuperare il gap su tutti i fronti bisognerebbe andare in deroga per assumere nuovi giovani”. Peraltro dall’ufficio legale piuttosto oberato di lavoro stanno per andar via 12 persone, dipendenti dell’Università di Foggia comandati all’Inps. Ma a via Gramsci non ci sono le coperture finanziarie necessarie per riprenderseli, quindi bisognerebbe rinnovare il comando “per non rischiare di perdere le competenze importanti accumulate in questi anni”.
“Ricostruire condizioni minime diffuse di legalità è prioritario – ha affermato l’onorevole Colomba Mongiello, anche componente della Commissione Agricoltura della Camera –. Rafforzare l’organico dell’ufficio legale e assegnare a giudici togati il contenzioso esecutivo sono le condivisibili richieste avanzate dal direttore regionale Giovanni Di Monde, che rappresenteremo al presidente dell’INPS Tito Boeri”.
Il comparto agricolo continua a drenare illegalmente risorse e non è per caso che in centri come Cerignola o San Severo sia perfino difficile operare agli sportelli; così come non è per caso che in Comuni come questi si sviluppino Caaf collegati agli studi legali specializzati nel contenzioso con l’Inps. E se arrivano buone notizie dal Jobs Act, con quasi 200 aziende che in Puglia hanno ricominciato ad assumere, preoccupano le casse dell’Ente che dovrà barcamenarsi nella giungla dei tribunali, spesso soccombente perché non si riesce nemmeno ad assicurare un legale a seguire le udienze.