Con la Moldaunia perché la Regione Puglia è matrigna. Questo hanno sostenuto, secondo un vecchio slogan, i consiglieri di maggioranza che hanno votato sì al referendum per questa ipotetica provincia, una fusione tra Molise e Daunia. Poi passa l’accapo per delegare l’ente di palazzo Dogana a questa operazione e i sostenitori della scissione vanno su tutte le furie.
Erano 15 i punti all’ordine del giorno da discutere in aula, alcuni non completati nello scorso consiglio. Fra questi, la partecipazione del Comune alla Apulia Film Commission. La decisione resta sospesa, data anche la necessità di analizzare il nuovo statuto, arrivato inatteso ai consiglieri e a poche ore dalla nomina di Fabio Prencipe, giornalista foggiano, nel cda. Bruno Longo è contrariato, i consiglieri su questo passaggio un po’ indispettiti: “Almeno ci potevano coinvolgere in questa decisione”.
Un consiglio fiume, chiamato a deliberare sulla razionalizzazione delle società partecipate come richiesto dalla Corte dei conti. Si è trattato di fotografare la situazione attuale, sfoltita di parecchio rispetto alla ventina di società che hanno tenuto banco negli anni di Ciliberti e Mongelli e ridimensionate dall’ultimo governo di centrosinistra. Dall’amministratore unico al consiglio di amministrazione senza variazione di costi, è stato il passaggio del centrodestra. La discussione si è incentrata soprattutto su Amiu e sulla possibilità di far salire la quota di partecipazione del Comune fino al 30%, attualmente è a poco più del 21%. Far salire la quota ma senza ulteriori corrispettivi, questo è il problema. Dell’argomento si tornerà a discutere.
Passano 8 varianti urbanistiche per avviare o estendere attività di piccole e mede imprese, “giacenti nel cassetto dal 2007”, rivendica il centrodestra, “lavoro e non palazzi”, rimarca la maggioranza. Complice il passaggio su Moldaunia, che ha disperso molti dei presenti in dissenso con l’accapo, la votazione sulle attività produttive è passata con i voti della maggioranza.