“Nel mare ci sono i coccodrilli” è il racconto di un viaggio. O meglio, di una vera e propria odissea. Quella di Enaiat, un piccolo migrante, un esule suo malgrado; un bambino cresciuto troppo in fretta, anche questo suo malgrado. Un viaggio che gli ha mostrato i due volti della società – la miseria e la nobiltà degli uomini – e che, nonostante tutto, non è riuscito a fargli perdere l’ironia né a cancellargli dal volto il suo sorriso. “Nel mare ci sono i coccodrilli” (produzione BAM Teatro) è lo spettacolo di punta della terza stagione della Piccola compagnia impertinente di Foggia, penultimo appuntamento in serale del cartellone teatrale che si appresta ad ospitare – i prossimi sabato e domenica, 21 e 22 marzo – Paolo Briguglia, richiestissimo attore di origini siciliane, nella doppia veste di attore protagonista e regista insieme ad Edoardo Natoli.
Ispirato all’omonimo libro di Fabio Geda, best seller tradotto in più di venti paesi, lo spettacolo è fortemente evocativo: terra, radici, famiglia, infanzia si mescolano all’incognita di un futuro possibile, di luoghi e lingue sconosciuti, per raccontare con sincerità e immediatezza la storia reale e al tempo stesso incredibile del piccolo Enaiat, in una istantanea sul tema dell’immigrazione. “E’ importante per la Piccola compagnia impertinente avere la possibilità di ospitare Paolo Briguglia, attore cinematografico tra i più richiesti dalle produzioni più importanti”, spiega Pierluigi Bevilacqua, direttore artistico della compagnia di via Castiglione.“Briguglia ha accettato di “raccontare” nel nostro spazio, e all’interno della nostra stagione, una storia attuale di immigrazione. La dimensione del monologo rende ancora più coinvolgente la storia, capace di commuovere e far riflettere”. In pieno stile PCI. Lo spettacolo andrà in scena i prossimi 21 e 22 marzo alle ore 21, nel teatro di via Castiglione, 49.
LO SPETTACOLO. All’età di dieci anni Enaiatollah Akbari viene abbandonato dalla madre fuori dal suo paese, l’Afghanistan controllato dai Talebani, nel vicino Pakistan. È un gesto d’amore compiuto per salvargli la vita, ma al suo risveglio, la mattina dopo, Enaiat è solo e non conosce la lingua di quel posto nuovo, lui che viene da un piccolo paese arroccato sulle montagne. Non sa dove dormirà la sera o come procurarsi da mangiare e si ritrova in una cittadina sconosciuta. E’ lì che inizierà il suo viaggio attraverso Iran Turchia Grecia Italia, per sfuggire alla morte, alla fame, alla solitudine, e cercare un posto da poter chiamare finalmente “casa”.
PAOLO BRIGUGLIA. Quarantuno anni, attore di origini siciliane, vanta partecipazioni in spettacoli teatrali, televisione, cortometraggi e film cinematografici. Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, alterna il lavoro teatrale con quello televisivo e cinematografico inanellando premi e riconoscimenti (Globo d’Oro come migliore attore esordiente nel 2003, nomination come Migliore Attore Rivelazione nel 2006). Tra le pellicole più importanti, si ricordano I cento passi di Marco Tullio Giordana, in cui interpreta il ruolo del fratello di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, Paz! e El Alamein (2002). Successivamente è nel cast di Buongiorno, notte (2003), ancora diretto da Marco Bellocchio, a cui fanno seguito i film Movimenti e Stai con me, entrambi del 2004, Ma quando arrivano le ragazze? (2005) di Pupi Avati, e La terra (2006), regia di Sergio Rubini. Successivamente, partecipa a numerose produzioni teatrali e cinematografiche, tra le quali si ricordano Baarìa, regia di Giuseppe Tornatore, La cosa giusta, regia di Marco Campogiani e Basilicata coast to coast, di Rocco Papaleo.