Immaginiamo il cinema Capitol, “Casa del programma” del Pd come l’ha illustrato ieri sera Serena Brandi (responsabile dello staff di Emiliano). Allestiti 15 tavoli per discutere di 15 argomenti differenti, coordinati da un “facilitatore” per evitare “lo sfogatoio” e da un segretario di tavolo che contribuirà a redigere un report. Ognuno di essi sarà composto da 20 persone. Attenti a recepire le dritte da Bari, i comitati Emiliano della provincia di Foggia prendevano appunti.
Il forum sul programma comincia il 14 marzo da Bari e per un mese girerà le sei province con un “week-end partecipativo”. Un cinema dismesso e un po’ spettrale come il Capitol si animerà, decisamente, fedele a quanto annunciato dal segretario Pd già nella prima riunione dei circoli al nord della Puglia, Foggia e Bat: “Il programma lo scriviamo dal basso”.
Lucera, dove il Pd tenta di risalire
All’appello alcuni circoli, molti dei quali sono alle prese con i congressi cittadini. E’ il caso di Lucera dove il Pd è concentrato su una difficile ricostruzione dopo l’esodo di una trentina di militanti nella lista di Tutolo che poi ha vinto le comunali. Ed in questo contesto sboccia la candidatura per via Capruzzi del presidente degli avvocati di Lucera Agnusdei, il Pd non presenterà nessuno dei suoi, sia per i problemi interni, sia perché, ammettono senza mezzi termini, “chi può competere con colossi tipo Di Gioia, Damone e Liscio?”
Di Gioia: “Escludo un mio ingresso nel Pd”
L’assessore barese ha smentito seccamente le voci che lo davano nel Pd sulla nostra pagina facebook dopo l’articolo che riportava gli auspici del sottosegretario Ivan Scalfarotto in tal senso. Mancherebbe anche lo spazio, da Foggia – con la candidatura di Raffaele Piemontese, (segretario provinciale), Sergio Clemente (consigliere regionale) e Patrizia Lusi (dirigente del Pd e una delle prime attiviste di Emiliano in Capitanata) – fino a San Severo e Lucera dove il Pd cammina un po’ al traino delle civiche. Anche la discesa in campo di Annalisa Tardio, consigliere comunale nella maggioranza Miglio, perde quota. Il paese dell’Alto tavoliere si stringe intorno a Gigi Damone, che ha appoggiato il sindaco in carica, e nemmeno tenta passi ulteriori.
Il sottosegretario Scalfarotto e le sponde sul territorio
Dicevamo di Leonardo di Gioia. Resta in una civica di Emiliano, anche se bisogna capire dopo il voto dove confluiranno gli eletti, in ogni caso è prematuro parlarne. L’interessamento del sottosegretario, invece, è stato confermato da fonti molto attente alle vicende del Pd.
Nonostante i tentativi di mettere su un proprio gruppo – e un ufficio politico barese di cui è coordinatore regionale ma che da settembre, quando è stato istituito, non risulta sia stato mai convocato – Scalfarotto non è riuscito in questi mesi a crearsi sponde sul territorio. D’accordo, potrà sempre essere il capolista scelto per la Puglia con l’Italicum – i dirigenti lo danno quasi per scontato – e nei partiti si cambia con i congressi, ciò non toglie che i tentativi di azzerare la segreteria provinciale fino al commissariamento dopo la sconfitta del Pd alle comunali siano stati palesi, anche se bloccati dalla mediazione di Michele Emiliano.
Alla ricerca di candidature a lui riconducibili, spunta il solito Lorenzo Frattarolo, terzo alle primarie per decidere il sindaco del Pd a Foggia. E Sergio Clemente? “Lui è un battitore libero”, rispondono alcuni attivisti dei circoli quando gli si chiede se sia vicino al sottosegretario. Salutò con entusiasmo a settembre la nomina dell’avvocato Michele Vaira nel Cda del Poligrafico dello Stato, con un augurio di “buon lavoro”. Ma parliamo di un rappresentante della società civile. “E’ impegnato in questioni nazionali figuriamoci se si può occupare di vicende locali”, taglia corto un altro militante.
In ogni caso alle regionali ci si interroga su quale sia o potrebbe essere un “suo” candidato (nasce da qui l’ipotesi Di Gioia nel Pd) mentre alle provinciali, il cui dado è già stato tratto, non c’è traccia di suoi riferimenti politici. Una persona del suo calibro non forza la mano sul territorio anche perché, al momento, non avrebbe i numeri pur in un’ottica di partito “inclusivo” e “accogliente” verso chi ha un altro percorso politico. I giochi potrebbero riaprirsi, ipotizzano gli attivisti giunti da Foggia e provincia, in un eventuale prossimo congresso. Dopo l’eventuale elezione di Emiliano a governatore o a “sindaco di Puglia”?