Franco Landella rimane sulla poltrona di sindaco di Foggia. I giudici del Tar (Tribunale amministrativo regionale) di Bari hanno respinto il ricorso presentato dal candidato sindaco del centrosinistra alle ultime Amministrative, Augusto Marasco, attuale consigliere Pd a Palazzo di Città. Alla base delle rivendicazioni dell’architetto foggiano, le presunte irregolarità nel procedimento elettorale, per le quali è stato richiesto l’annullamento delle elezioni svoltesi tra maggio e giugno scorso.
Il ricorso è stato portato avanti dall’avvocato Salvatore Di Pardo, il quale ha spinto molto sulla documentazione prodotta durante l’iter burocratico del voto. Qui si sarebbero evidenziate le “gravi” irregolarità. Lo stesso Marasco, che ha perso per soli 366 voti, si è sempre dichiarato fiducioso di poter ribaltare in tribunale il risultato delle urne e tornare al voto “assieme alle elezioni regionali della prossima primavera”. Del resto, non ha mai ingoiato il rospo della sconfitta al ballottaggio, visti i tentativi di ribaltone con la richiesta di riconteggio e verifica dei voti (i primi “sospetti” furono sollevati proprio su questo”. In questi giorni, del resto, già c’era stato un primo segnale d’allarme per Marasco: la sconfitta del ricorso di Dino Marino (candidato sindaco a San Severo) contro l’attuale sindaco Francesco Miglio, sostenuto da Michele Emiliano.
Anche in questo caso il presidente della commissione regionale sanità si è rivolto a Di Pardo. Ma il risultato non è cambiato. Il Tar ha rispedito tutto al mittente, respingendo il ricorso.
La reazione di Landella
“La sentenza con cui il Tribunale Amministrativo della Puglia ha respinto il ricorso presentato dal consigliere comunale Augusto Marasco, con il quale si chiedeva l’annullamento delle elezioni comunali, spero chiuda la lunga pagina di delegittimazione, di ombre e di sospetti che era stata costruita attorno alla mia elezione a sindaco di Foggia. Non ho mai avuto dubbi circa l’esito del ricorso. E confido che questa vicenda insegni il rispetto della democrazia e della volontà popolare. Un grazie sincero va agli avvocati che mi hanno assistito con competenza e professionalità, Felice Lorusso, Giuseppe Pecorilla, Gianluigi e Valeria Pellegrino e Raffaele De Vitto, oltre, ovviamente, all’avvocatura del Comune di Foggia”. È il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, con riferimento alla sentenza del Tar.
“Quello di richiedere l’accertamento della linearità e della regolarità delle procedure legate alla fase elettorale, che è il più alto momento di democrazia per una comunità, è un diritto che non ho mai messo in discussione – afferma Landella –. Ciò che ho contestato sono state le modalità che hanno accompagnato questa richiesta. Dalla sera del 9 giugno, quando il dato elettorale ha consegnato alla città il suo nuovo sindaco, il mio ormai ex avversario non ha perso occasione per non riconoscere la mia vittoria, per allungare pesanti ombre sullo svolgimento delle elezioni, per delegittimare l’intera procedura di voto, la mia figura, il Consiglio comunale e di riflesso anche le istituzioni che hanno garantito la regolarità della fase elettorale. Atteggiamenti che hanno poca attinenza con la politica, che è fatta per sua natura di vittorie e di sconfitte”.
“Anche in caso accoglimento del ricorso, la mia intenzione era quella di non impugnare la sentenza dinanzi al Consiglio di Stato. Proprio nella convinzione che debbano essere i cittadini e non le aule di Tribunale a scegliere i sindaci – prosegue il primo cittadino –. Mi sarei sottoposto nuovamente al giudizio degli elettori. Non per spocchia o supponenza, ma nella profonda convinzione che il rispetto della democrazia sia un valore imprescindibile e fondamentale per quanti vogliono impegnarsi in politica. D’altro canto, l’intera vicenda ha portato con sé una contraddizione di fondo. Mentre Augusto Marasco si è sempre rifiutato di riconoscere la mia vittoria sul piano propriamente elettorale, il suo ricorso è stato incentrato non sul riconteggio delle schede ma sulla contestazione di presunte anomalie di carattere formale, peraltro smentite dalla sentenza, con il rischio di consegnare Foggia ad una forzata e dannosa fase di commissariamento, trascinandola successivamente di nuovo alle urne”.
“Ora occorre che quanti erano animati da una sorta di spirito di rivalsa fuori tempo massimo, sperando probabilmente nei supplementari delle elezioni, recuperino serenità e tranquillità. I cittadini di Foggia hanno scelto il loro sindaco, la cui legittimità politica ed istituzionale voglio sperare smetteranno di mettere in discussione – conclude il sindaco –. Ad Augusto Marasco, fuori da ogni polemica, rivolgo per l’ennesima volta un appello alla collaborazione nell’interesse della città. Perché il governo di un comune complesso come il nostro ha bisogno del massimo della partecipazione. Spero voglia darci una mano, rispettando il ruolo e la funzione che i cittadini gli hanno affidato, confrontandosi con noi su temi che non si limitino a stanze, locali per le commissioni consiliari e incarichi professionali”.