(ANSA) Revisione dei meccanismi di accesso alla previdenza complementare, “attraverso l’introduzione di modalità che salvaguardino, nel miglior modo possibile, la consapevolezza dell’adesione al fondo da parte del lavoratore”.
E via libera alla promozione, “d’intesa con i fondi pensione e le Casse professionali”, di iniziative per “favorire l’utilizzo del risparmio previdenziale a sostegno dello sviluppo dell’economia reale del Paese, garantendo la remuneratività degli investimenti”, con i quali vanno garantite le prestazioni agli iscritti. Il governo accoglie (con alcune riformulazioni) la mozione del presidente della Commissione bicamerale di controllo sugli Enti previdenziali privati, Lello Di Gioia (Misto), approvata in Aula alla Camera con 326 sì, 7 no e 88 astensioni, sulle modalità d’intervento per “l’impiego di parte del risparmio previdenziale a sostegno dell’economia reale del Paese”. L’esecutivo, rappresentato dal sottosegretario al Lavoro, Massimo Cassano, nel documento di replica si impegna, fra l’altro, a “valutare la possibilità di introdurre misure volte a normalizzare il trattamento fiscale delle forme di previdenza complementare e della previdenza riguardante gli ordini professionali, definendo una tassazione a livello inferiore rispetto a quella attualmente prevista per i fondi pensione”; una questione di strettissima attualità, visto che, se non vi saranno correzioni in Parlamento, la Legge di Stabilità farà sì che dal 2015 il prelievo fiscale sui ricavi da investimento delle Casse salga dal 20% al 26%. Governo favorevole, poi, anche a “verificare la possibilità di definire, attraverso un intervento normativo, lo status giuridico” degli Enti privatizzati ai sensi dei decreti legislativi 509/994 e 103/1996, “anche alla luce delle recenti e ripetute decisioni in sede di giustizia amministrativa che hanno richiamato il carattere pubblicistico” di tali istituti. E, per “aumentare le risorse finanziarie a disposizione di investimenti di rilevanza pubblica”, si apre alla possibilità di valutare “lo sblocco di parte delle risorse degli previdenziali pubblici, segnatamente l’Inail, attualmente immobilizzati nel conto di tesoreria unica”. Quanto allo stimolo alla previdenza complementare, Di Gioia osserva, infine, come il secondo pilastro sia “significativo per mantenere livelli di pensione accettabili”, mentre occorrerebbe il sistema di tassazione diverso, “improntato al principio ‘esenzione-esenzione-tassazione’ per le Casse”, conclude.