E’ un’indicazione di massima ma c’è. Forza Italia dice sì alle primarie “con una coalizione unita, definita e il più ampia possibile in cui ci sia il massimo coinvolgimento di tutti nelle scelte anche programmatiche”. La nota, in cui non si precisa la data delle primarie stabilite in un primo tempo il 23 novembre, è stata redatta dopo un incontro dei parlamentari e consiglieri regionali di Fi. “Confermiamo che le primarie rappresentano lo strumento più efficace di selezione del candidato presidente e che abbiano un’energica forza espansiva del consenso. Abbiamo bisogno di affrontare nuovi percorsi con coraggio. Siamo chiamati tutti a una grande responsabilità, quella di vincere e superare insieme ai cittadini questi dieci anni di buio”.
Subito Nino Marmo coglie la palla al balzo, rimasto solo con Schittulli a giocarsi la partita: “Mi auguro che questo possa rappresentare un bel momento per l’intera coalizione. Le primarie non sono un ostacolo da temere ma una possibilità che ci aiuterà a vincere le elezioni. E mi sembra sia questa la vera mission di tutte le forze alternative alla sinistra”.
Oggi a Bari l’incrocio di date tra l’appuntamento organizzato da Francesco Schittulli e il convegno di Gianfranco Fini, quasi alla stessa ora nella mattinata. Il primo presentava ufficialmente la sua candidatura con lo slogan ‘Insieme in campo per la Puglia’ e appello a tutti i moderati e forze cattoliche, Fini teneva l’assembla regionale di Liberadestra, il movimento che sta costruendo. Invitati a livello personale da Fabrizio e Salvatore Tatarella tutti i rappresentanti di area della Puglia dai nuclei storici finiani agli esponenti di Fratelli d’Italia, dalla Poli Bortone fino alla Destra di Paolo Agostinacchio. Proprio l’ex sindaco di Foggia, contattato da l’Immediato, parla di “dialogo aperto. Sono stato anche all’assemblea dei giovani di Fi, in Basilicata per ricordare Pino Rauti, in assemblea con Storace e contattato personalmente da Fini che conosco da quando era giovane”.
“Saranno gli amici di ‘Liberadestra’ Puglia a valutare come comportarsi in vista delle prossime elezioni regionali. Mi auguro che ci siano le elezioni primarie anche nel centrodestra, anche se sono convinto che la richiesta di Fitto cadrà nel vuoto”. Queste le considerazioni di Fini sulle primarie in una fase in cui si registra il silenzio assoluto di Fitto sul punto dopo la lite con Berlusconi e anche qualche considerazione critica da parte dei seguaci di Schittulli. Dice Ciro Persiano (responsabile dei circoli della provincia) mentre accompagna il chirurgo sul Gargano dopo la mattinata barese: “Fitto tace, sono rimasti in due a giocarsi la partita a meno di sorprese dell’ultimo momento”.
Certo Schittulli e Marmo sono partiti, non si capisce se il vicepresidente del consiglio regionale contribuisca a tenere il gioco del rimandare date e definizione di regole o ci creda veramente. In ogni caso la questione della coalizione unita è non solo un problema politico (Cassano di Ncd opta per Schittulli e Negro dell’Udc gli dice che “non crede alla costituente di centro” perché procede senza sentire gli altri) ma anche di numeri. Ammettendo che saranno 8 dalla Capitanata i consiglieri eletti, se il centrodestra perde è possibile che un seggio vada a Fi, uno alla lista Schittulli (ammesso sia lui il candidato) uno a Grillo, diversamente se ne prendono 5. L’Udc sembra orientata verso il centrosinistra ma potrebbe formarsi un polo di centro, come in Calabria ed Emilia. Potrebbe salvare dei seggi altrimenti sacrificati?