14 persone di Stornara e Cerignola in manette per armi, estorsione, usura, ricettazione, furti. Tutti reati aggravati dal metodo mafioso. I principali artefici, tutti arrestati dai carabinieri, sono Mauro Masciavé (49 anni), Nicola Masciavé (47 anni), Riccardo Masciavé (27 anni, figlio di Mauro), un suo omonimo Riccardo Masciavé di 21 anni e Francesco Perchinunno (32 anni). L’operazione intitolata “Pecunia” ha svelato tutto il meccanismo criminale messo in atto da questi soggetti. Il periodo oggetto di indagine é quello a cavallo tra il 2011 e il 2012 quando venne delineata una vera organizzazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina, marijuana ed hashish. L’organizzazione operava soprattutto a Stornara con canali di approvvigionamento della droga anche a Milano. Fondamentali le intercettazioni ambientali e telefoniche, i filmati e i servizi di osservazione.
Il capo Mauro Masciavé ha continuato a gestire il sodalizio anche durante i domiciliari ai quali era sottoposto da tempo. Come detto, nel pacchetto dei reati, questa organizzazione puntava forte anche sulle estorsioni, l’usura, le armi e i furti. La forza intimidatrice teneva sotto scacco le vittime, tutte assolutamente omertose. Colpiti in particolare gli imprenditori edili, quelli impegnati nella costruzione di pale eoliche e quelli della ristorazione.
Le indagini patrimoniali da parte dei militari del Gico della Guardia di Finanza di Bari hanno portato al sequestro di beni mafiosi come disposto dall’articolo 12 – sexies Dl 306/1992. Portati via ai malviventi due appartamenti, una villa poi lusso video sorvegliata e 19 automezzi. Valore dei beni circa due milioni.