Torna Batman, ma è a pagamento. Italia1 fa il colpaccio mandando in onda i primi due episodi della serie tv “Gotham” ispirata alla storia di Batman, ma fa anche una operazione di marketing piuttosto discutibile. Già, perché i primi due episodi vanno in chiaro sul digitale e tutto il resto della serie è a pagamento su “Premium Action”. Una doccia fredda. Peccato, perché con gli oltre due milioni di telespettatori e oltre l’8% di share, la seconda rete del Biscione poteva insidiare il primato nella prima serata alla Rai e impensierire non poco gli abbonati Sky che seguono le serie su Atlantic e Fox. Ma questo non avverrà, perché in un periodo di crisi come questo è difficile ipotizzare che la pur fascinosa serie sull’uomo-pipistrello più famoso del mondo dei fumetti possa convincere orde di telespettatori a farsi un abbonamento a Mediaset Premium (soprattutto quando l’offerta delle reti di Murdoch continua a essere comunque imbattibile). Però la serie ideata da Bruno Heller (lo stesso di “The Mentalist”) è davvero ben fatta: le atmosfere di Gotham, anche se è la “solita” New York incattivita, sono tetre in modo convincente e la fotografia vira più verso il cinema/fumetto (cfr. “Sin City”) che la fiction tv. Quanto alla vicenda va detto che ormai si raschia abbondantemente il fondo del barile. Nelle prime due puntate ci sono praticamente tutti: il giovane Bruce Wayne appena rimasto orfano, il giovane aspirante cattivo Oswald Cobblepot (che diventerà il Pinguino), una ragazzina vagabonda e disadattata (che diventerà Cat Woman), fino ai giovani che diventeranno l’Enigmista e Poison Ivy. Un po’ di suspence su Joker, per fortuna, ma arriverà anche lui. Altrimenti che Batman sarebbe? Mediaset Premium Action e Italia1, “Gotham”
Il “tribuno” del Debbio schiaffeggia Formigli. Fa più ascolti del diretto avversario della serata, “Piazza Pulita”, ed è tutto dire. Paolo Del Debbio piazza il suo “Quinta Colonna” più o meno sempre sul milione e mezzo di ascolti e viaggia oltre il 6% di share. Formigli arranca alle sue spalle. Chissà cosa si pensa in casa La7 di un talk-show targato Mediaset, che per giunta va in onda su quella che era la rete delle repliche e delle soap (e di Emilio Fede). Probabilmente non farà piacere, però va riconosciuto all’ex fondatore di Forza Italia che il suo programma ha praticamente inaugurato quel filone di “antipolitica in tv” che va tanto per la maggiore e fa audience. La formula del programma è piuttosto semplice: nella prima parte Del Debbio si cimenta in interviste, anche faccia a faccia, e poi servizi, ospiti in studio e collegamenti all’esterno (e pubblico in studio). Lo stile della conduzione di Del Debbio – come del resto quello di Formigli, Santoro e ormai praticamente quasi tutti – è quella del “tribuno” che si scaglia contro le varie caste della politica e dell’economia con l’obiettivo di sobillare il popolo/spettatore. Recentemente cavalca parecchio l’onda del dissenso nei confronti dei dipendenti pubblici, specie quelli del Parlamento, facendo arrabbiare non poco il pubblico dandogli in pasto senza risparmio la vicenda dei super stipendi. Ovviamente ci sarebbe da discutere, ma televisivamente la formula risulta vincente. E infatti anziché chiudere – “Quinta Colonna” doveva durare pochi mesi – è ancora saldamente in onda. Retequattro, “Quinta Colonna”
14pollici/1. Rai e Mediaset si contengono anche quest’anno il primato sugli ascolti nel pomeriggio della domenica. Il paradosso è che “Domenica Live” e “Domenica In” fanno praticamente gli stessi ascolti! Il programma della D’Urso prevale di misura nel totale, però viene battuto, sempre di misura, da “l’Arena” di Giletti che sta all’interno del programma condotto da Paola Perego e Pino Insegno.
14pollici/2. Lontana dai record delle prime stagioni, la fiction “I Cesaroni” (sesta stagione) non sta raccogliendo consensi. Gli ascolti sono calati e gli episodi vengono battuti sistematicamente da “Il Restauratore” con Lando Buzzanca che, francamente, si vede se proprio non si ha un abbonamento alla pay-tv.