Nello splendido scenario della riserva marina e terrestre di Torre Guaceto (Brindisi) sono presenti diversi habitat protetti, ma ultimamente l’attivazione di un depuratore con scarico nel Canale Reale potrebbe metterli a rischio, a cominciare dalla zona maggiormente protetta. A destare estremo sconcerto l’atteggiamento della Regione Puglia: prima, dinanzi al Magistrato delle Acque, afferma di non voler procedere con lo scarico e poi, invece, procede con la delibera che permette all’Acquedotto Pugliese di iniziare le operazioni per l’esercizio dei collettori fognari e, quindi, del successivo scarico, in netto contrasto con quanto espresso dal Consorzio di Gestione del Parco.
“La bellissima regione Puglia deve puntare sul turismo – dichiara il deputato Diego De Lorenzis (M5S) – e per far ciò deve aumentare l’attrattività delle località valorizzando e proteggendo il paesaggio e gli habitat, a cominciare dalle riserve protette. Peccato che l’amministrazione guidata da Vendola la pensi diversamente e, in contrasto con quanto previsto dall’articolo 9 della Costituzione cioè la tutela del paesaggio, si permette di autorizzare uno scarico di un depuratore in piena riserva naturale dello Stato, quella di Torre Guaceto”. Il deputato pugliese 5 Stelle si riferisce all’Atto Dirigenziale del Servizio Risorse Idriche della Regione Puglia numero 136 del 02 settembre 2014 che ha rilasciato all’AQP S.p.A. l’autorizzazione all’esercizio dello scarico provvisorio nel “Canale Reale” delle acque reflue depurate effluenti dal nuovo impianto consortile di trattamento a servizio dell’agglomerato di Carovigno. Nonché alla successiva nota del 19 settembre 2014 con cui l’AQP S.p.A. ha comunicato che a decorre dal 22.09.2014 avranno inizio le operazioni di avvio all’esercizio dei collettori fognari, quindi, del successivo scarico.
“La riserva naturale dello Stato di Torre Guaceto è protetta per Legge e decretata area marina protetta e riserva naturale terrestre da provvedimenti ministeriali e interministeriali – continua De Lorenzis (M5S) – Forse Vendola non lo sapeva e pensava che Torre Guaceto fosse una località da bistrattare, al pari di tutte quelle località pugliesi bistrattate, dove Vendola sta concedendo gli scarichi a mare senza riflettere sulla possibilità di recuperare i reflui per utilizzi irrigui”. Inoltre, i due provvedimenti sono in netto contrasto con quanto la Regione Puglia e l’AQP avevano formalmente dichiarato nel verbale di udienza presso il Tribunale delle Acque Pubbliche, in seguito al ricorso presentato dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto. Ad un primo provvedimento analogo, infatti, si apprende dal comunicato del consorzio di Gestione che di fronte al Tribunale, entrambe si erano impegnate ad astenersi dal dare esecuzione al provvedimento impugnato. Per tale motivo, di fronte a questo impegno, il giudizio del Tribunale era stato sospeso.
“Acquedotto Pugliese S.p.A. e la Regione Puglia hanno violato quanto stabilito dal decreto ministeriale del 4 dicembre 1991 e quanto stabilito dalle norme europee e nazionali in merito alla tutela ambientale, mettendo a rischio l’habitat naturale protetto e la qualità delle acque e di conseguenza un possibile danno per l’attività della pesca e del turismo – conclude De Lorenzis (M5S) – Inoltre, il Presidente Vendola e Acquedotto Pugliese devono spiegare perché hanno dichiarato, dinanzi al Magistrato delle Acque, di non voler procedere con gli scarichi e di seguito, invece, hanno proceduto ugualmente a tale infelice scelta. Se questo è il frutto di politiche della cosiddetta ‘Puglia Migliore’ di Vendola, il M5S vuole invece una Puglia diversa, una Regione che tuteli il paesaggio, protegga il territorio e il mare, che costituiscono senza dubbio i nostri più inestimabili tesori”.