Taglio del nastro per il Polo Museale Civico, a Cerignola. Verrà inaugurato domani, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Angela Barbanente, il Museo del Grano, allestito nei locali al primo piano dell’ExOpera, affacciata sul piano delle fosse granarie. La serata si aprirà con un convegno (alle 18.30) sul tema “Museo interattivo nel segno della tradizione per lo sviluppo compatibile del territorio”, al quale interverranno anche Nicolangelo De Bellis, amministratore dell’Hgv Italia Srl di San Severo, responsabile della realizzazione delle sale multimediali, il direttore scientifico onorario del Museo, Francesco Paolo Maulucci, e Valerio Caira, presidente del Gruppo di Azione Locale “Piana del Tavoliere”. L’Immediato ha dato una sbirciatina, prima dell’inaugurazione ufficiale, e catturato qualche immagine dai saloni, in anteprima. A far da cicerone, in occasione della visita guidata di questa mattina, Antonio Galli, il presidente della Pro Loco, alla quale, con delibera comunale, è stata affidata la gestione del Museo.
Le gallerie in onore dei cerignolani illustri
“In un anno, una decina di persone, in maniera del tutto gratuita e volontaria, si sono dedicate alla cura dell’allestimento, e finalmente si è giunti all’apertura del Museo”, racconta Galli che assieme al figlio Michele, dell’associazione mascagnana Iris, ha arricchito in particolare, con le sue collezioni private, una delle cinque gallerie che fanno da contorno alle sale espositive dedicate alla civiltà contadina. Rappresentano un omaggio ai personaggi illustri, patrimonio dell’umanità, che hanno dato lustro alla città, Giuseppe Di Vittorio, Giuseppe Pavoncelli, Pietro Mascagni, Pasquale Bona e Nicola Zingarelli.
Da oltre trent’anni, come da manuale del collezionista, Galli va alla ricerca di ogni traccia della presenza mascagnana a Cerignola, culla della musica dell’autore di “Cavalleria Rusticana”. Dagli spartiti alle foto che ritraggono le famose pose del musicista livornese, fino ai gadget d’epoca. Il suo ultimo acquisto “è una lettera che lui scrisse proprio da Cerignola, a Sonzogno”. Le gallerie dei cerignolani illustri raccolgono anche numerose testimonianze documentarie provenienti dall’archivio comunale, tra epistole vergate dal padre del sindacalismo italiano e delibere in cui viene conferita la cittadinanza onoraria al compositore livornese. In bella mostra anche il plastico del famoso e perduto murale su Di Vittorio, realizzato dal direttore del Centro di Arte Pubblica Popolare di Fiano Romano, Ettore De Conciliis, nel 1975, e da un collettivo di artisti, affiancato da pannelli esplicativi, riproduzioni e studi sui tasselli mancanti, a cura degli studenti del Liceo artistico.
Le fatiche di “Daunia Sud”
Già negli anni Novanta Cerignola vantava il suo “Museo del Grano”, ospitato nelle ex cantine del palazzo Pavoncelli fino al 1999. Una ricca collezione composta a fatica dall’associazione di studi storici “Daunia Sud”, fondata da Michele D’Emilio e allora presieduta da Roberto Cipriani. Intorno al progetto ruotavano, tra gli altri, Gioacchino Albanese, Carmine Buttiglione, Matteo Cianci, Franco Conte, Cosimo Di Laurenzo, lo stesso Galli, Gino Pellegrino, Pinuccio Patruno. Un’operazione che occupò oltre 5 anni di perlustrazioni per cascine diroccate e masserie di privati, per recuperare e ottenere in dono da benefattori gran parte del patrimonio che venne poi trasferito a “Monte Fornari”, dove il 50% di quella collezione del museo dismesso è andato perso. Più volte il presidente della Pro Loco, inventario alla mano, ha denunciato il trafugamento di oggetti finiti sulle bancarelle del mercatino dell’antiquariato.
“Quel lavoro è confluito qui, in queste sale dedicate alle fasi di coltivazione del grano. Tanti oggetti e anche mezzi pesanti sono andati persi ormai, ma molto materiale è stato recuperato”, ci aggiorna Galli, illustrando i contenuti della sala espositiva. Mette in mostra nelle teche, numerati e collegati a tabelle esplicative e didascalie, gli attrezzi tradizionali relativi al ciclo di coltivazione del grano, gli strumenti agricoli per la misurazione del terreno, per la pesatura del grano. Gli attrezzi per il deposito e la conservazione del grano nelle fosse e quelli per la macinazione e trasformazione del grano in prodotti alimentari. Con la collaborazione del Cra (Centro di Ricerca per la Cerealicoltura) di Foggia è stato dedicato uno spazio anche alle varietà di grano e ai padri genetisti.
Il sudore dello sfossatore
La chicca è la sala multimediale dedicata al piano delle fosse granarie, firmata Hgv e realizzata nell’ambito del piano di recupero e restauro finanziato da Capitanata 2020, per un valore che si aggira intorno 100mila euro. È dedicata all’unica testimonianza superstite di una secolare modalità di conservazione del grano e all’attività antica degli sfossatori. Mediante l’utilizzo di tecnologie innovative per la digitalizzazione e una più efficace fruizione dei beni culturali, con immagini animate e voci narranti racconta e mostra la vita contadina, a partire dalla storia delle fosse granarie e dall’attività degli sfossatori. Curiosa è la simulazione dell’interno di una fossa granaria. Una volta entrati, uno schermo posizionato sul soffitto della stanza che imita la cavità e profondità della fossa, riproduce le operazioni di sfossamento del grano. Si ha l’impressione di essere lì sotto, mentre gli operai intenti a sollevare gli assi in legno posti a chiusura scambiano battute in vernacolo, controllando il contenuto delle cisterne. Tra filmati e immagini che interagiscono con il visitatore in modalità touchscreen e con sottotitoli in inglese e tedesco, la visita guidata 2.0 termina nella sala didattica, pensata per le scolaresche, con uno schermo tattile che permette di visionare immagini e documenti suddivisi in sezioni che rispecchiano fedelmente le aree del contenitore museale. Il percorso, realizzato in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Foggia, mostra una riproduzione di una fossa vista dall’esterno e riproduce una tipica abitazione contadina. È arricchito da pannelli esplicativi che raccontano l’antica attività della carovana degli sfossatori. Erano organizzati in tre compagnie, composte da cinque squadre di 10-12 operai appartenenti alle famiglie di sfossatori (Bruno, Cirulli, Dalessandro, Imbrice, Palumbo, Specchio, Totaro, Voltarella). Ogni mezzora si avvicendavano per trasportare 30 sacchi, appellandosi tra di loro con i rispettivi soprannomi (“u ciutte”, “cuchezzelle”, “presutte”, “matarazze”). “Lavoravano fino a 200 operai sul piano delle fosse. Erano tante le famiglie che dipendevano da questo lavoro di infossare e sfossare il grano a seconda dei periodi. I proprietari aspettavano che il grano raggiungesse il prezzo adatto alla vendita -spiega Galli-, quindi oltre che per la conservazione il deposito del grano dipendeva anche dalla questione altalenante del prezzo”. Un lavoro di documentazione che si deve alla premura dello storico locale Tommasino Conte, il papà di Franco Conte, il consigliere comunale delegato alla Cultura, che ha curato l’intera macchina organizzativa che ha portato all’allestimento e apertura del museo.
Lo sforzo delle associazioni del territorio e la volontà degli amministratori
“È un sogno che si realizza” l’apertura del Polo Museale Civico di Cerignola per il presidente della Pro Loco. Sono stati proprio i volontari (Rossella Bruno, Anna Cacciapaglia, Tania Calvio, Donato Cascella, Franco Conte, Luigi Conte, Ferdinando Delvecchio, Luigi Dilernia, Vincenzo Ferraro, Assunta Fino, Antonio Galli, Michele Galli, Vincenzo Guercia, Melluso Ada, Giuseppe Patruno, Caterina Gasparro, Filomena Leserri), della Pro Loco, e delle altre associazioni partner, Cerignola Nostra, Iris e OltreBabele, a occuparsi materialmente dell’allestimento dei locali. “Anche Franco Conte ha svolto un ruolo importante; si è speso molto per la realizzazione del museo. I locali erano quasi pronti già da tempo. Questa amministrazione ha avuto la forza di aprirlo”, commenta Galli. “È stato un compito arduo e un lavoro immane ristrutturare, inventariare e recuperare i reperti per esporli”, commenta lo stesso Conte. “È stato possibile grazie all’impegno degli amici e soci della Pro Loco, che si sono impegnati volontariamente e gratuitamente, nel tempo libero e con sacrifici fisici, materiali e anche economici. Ci siamo impegnati ad allargare la ricerca, e, oltre alla sezione del museo del grano, è stata allestita la sezione multimediale della storia del piano delle fosse, che è una cosa unica. Il nostro è già un museo a cielo aperto. Abbiamo pensato di arricchire il museo con la galleria dei cinque personaggi illustri. E attraverso la sala conferenze e la sala mostre pensiamo di offrire un servizio alla città, rendendo più attrattivo il museo, e consentendo uno spazio pubblico per le iniziative culturali. È una grossa soddisfazione, personalmente. Da quando sono stato eletto consigliere comunale, mi sono prefisso questo obiettivo”.
Sarà il gruppo di guide turistiche abilitate dalla regione Puglia a effettuare le visite guidate, su prenotazione per gruppi e scolaresche dal lunedì al venerdì, e osservando gli orari di apertura del sabato (18,00-20,00) e della domenica (10,00-12,00). Non è previsto un verso e proprio ticket d’ingresso, ma un contributo (da 1 a 3 euro) per la guida turistica. Nell’immediato, l’intenzione dell’associazione che ha in gestione il polo museale ofantino è gemellarsi con le analoghe strutture limitrofe, per creare un circuito di visite e attrarre un turismo scolastico, con la promozione di una sorta di biglietto unico. “Siamo già in contatto con Canosa -prosegue-, dove c’è il bellissimo Palazzo Minerva. Un gemellaggio che è avvenuto con la manifestazione della rievocazione del ritrovamento del quadro della patrona. Poi anche con Ascoli Satriano, dove c’è il museo diocesano che espone anche oggetti di Cerignola. Si può creare un circuito di visite che include Canne della Battaglia, dove le nostre guide già effettuano visite quando ci giungono richieste. Bisogna attivare un’interazione tra musei”.
In occasione della serata inaugurale, sarà scoperchiata una delle fosse per una dimostrazione dal vivo e saranno intitolate alcune sale dell’ExOpera ai concittadini Carmine Buttiglione, Nucci Ladogana, Tommasino Conte, Maria Conte e Daniele Cellamare. A conclusione serata è previsto uno spettacolo musicale, “I Giorni del Grano”, con Michele Dell’Anno e Gaetano Ruggiero.