Il vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico (in foto), ha ricevuto una delegazione di SOS Impresa – Rete per la legalità, progetto nato per arginare il fenomeno del racket e dell’usura e che ha nella città di Foggia un punto di riferimento. La delegazione ha illustrato al vice Ministro le linee guida del documento programmatico che sarà presentato ufficialmente nell’ambito dell’assemblea nazionale che si terrà a Roma il prossimo 8 ottobre. All’assemblea hanno assicurato la loro partecipazione il vice ministro ed il commissario nazionale antiracket Santi Giuffrè.
Nel corso dell’incontro i rappresentanti del movimento antiracket e antiusura no-profit hanno evidenziato la necessità di pervenire in tempi rapidi ad una razionalizzazione e maggiore specializzazione di tutti i volontari ed operatori in seno alle organizzazioni antiracket e antiusura. Si è posto l’accento sulla opportunità di livelli di formazione e aggiornamento dei volontari senza preclusioni autoreferenziali e, anzi, aprendosi al mondo universitario e della ricerca criminologica e socio economica. L’orizzonte della lotta la racket e all’usura, è stato detto nel corso dell’incontro, va esteso ad un arco più ampio e che coinvolga tutta la società e le sue espressioni economiche, sociali, culturali e religiose.
È stato espresso, quindi, un giudizio critico sulla efficacia dell’attuale quadro normativo antiracket e antiusura ed è stata anticipata la richiesta di istituzione di una vera e propria autority che metta a sistema e rilanci una nuova politica di prevenzione e contrasto efficace contro i due crimini principali delle organizzazioni mafiose. I dirigenti di SOS IMPRESA-RETE PER LA LEGALITÀ hanno auspicato che anche l’associazionismo ritorni sui ‘giusti binari’, proprio per riacquistare l’autorevolezza degli esordi e salvaguardare i “principi di fondo dell’antimafia”.
SOS IMPRESA e RETE PER LA LEGALITA’ sono pronte a fare la loro parte e chiedono al Governo e alle forze politiche di porre la lotta alla mafia al centro dell’azione politica del Governo in modo chiaro e diffuso. Bubbico ha detto che è ora di superare la retorica dell’antimafia e di una legalità generica ed inconcludente a favore di una nuova etica dell’impegno civile, popolare ed etico contro le mafie, capace di ridare forza e concretezza all’intero movimento antiracket e antiusura che ha bisogno di ritrovare una nuova identità più matura ed adeguata alle nuove sfide che le nuove mafie pongono a tutta la società e all’intero Paese.