Passaggio di testimone tra il sindaco uscente Gianni Mongelli e il nuovo, Franco Landella. In modo informale. L’occasione è stata fornita dal tanto atteso incontro con Michele Placido, l’artista italiano scelto dall’amministrazione e dal teatro pubblico pugliese come nuovo direttore del teatro Umberto Giordano. “Chiuso da troppo tempo, non ha permesso nemmeno a chi governa di riflettere sulla propria città”. La visione dello spettacolo teatrale che, tra le altre cose, serve a osservare e far emergere i mali di una società, è stata la via con cui Placido ha aperto il discorso su un sipario che si riapre, e sul significato. Non solo una “chiesa laica dove non esistono destra e sinistra perché il Padre eterno non lo richiede, ma un riferimento etico, sociale, culturale per la città”.
L’obiettivo è un cartellone plurale, che contempli la lirica, qualche produzione di carattere civile e, molto probabilmente, un suo spettacolo, Re Lear, oltre che ricondurre Foggia nei circuiti dei grandi teatri italiani: “Quello che va in scena nelle grandi città deve arrivare anche a Foggia. Abbiamo bisogno di abbonamenti”.
Com’è noto, le polemiche scatenate dalla scelta di Placido, hanno tenuto banco qualche settimana prima delle elezioni, con una fronda di sinistra, spalleggiata dai suoi rappresentanti, che aveva ritenuto alquanto fuori luogo questa designazione. In pratica, sarebbe stata un’azione di Mongelli a fine mandato da non attuare affatto o rimandare. Nella sala Fedora, non si sono visti i leader e gestori dei vari laboratori foggiani. Probabilmente impegnati, non hanno avuto modo di cogliere una delle sollecitazioni dell’attore di Ascoli Satriano, “collegare i laboratori locali con quelli nazionali”, e ridare ai bambini la “percezione che esiste un grande teatro”. Per Natale prossimo, ha in mente una manifestazione nel piazzale antistante il teatro. Dalla polemica anti Placido, il nuovo sindaco Landella si era tenuto fuori. Oggi ha ribadito: “Ritengo che Michele Placido non appartenga alla destra e alla sinistra ma sia un attore di fama internazionale. Dobbiamo ripartire dalla cultura, il teatro deve tornare a far sorridere questa città”.
Artista, maestro, un grande professionista. Piovevano i complimenti per Placido, ne erano entusiasti tutti, ancora di più Mongelli che, dopo aver bloccato la delibera sulla sua designazione, poi ha tirato dritto per la sua strada. Carmelo Grassi, presidente del teatro pubblico pugliese, vede il bicchiere mezzo pieno delle tante opposizioni a sinistra circa il nuovo direttore: “Le polemiche ci sono servite per spiegare meglio il progetto, per investire di più in cultura, con la Regione Puglia e i fondi europei e con in Comuni, pur nelle loro ristrettezze”. Landella è avvisato.