Il processo è lento, ma il cambiamento è in atto nei Monti Dauni. Chiaramente percepibile dall’osservatorio dei Gal che opera in quel territorio. Eppure le ricadute positive in termini di crescita economica dei finanziamenti spalmati nel territorio dalle programmazioni dell’agenzia dedita allo sviluppo rurale sembrano invisibili agli occhi degli amministratori dei piccoli borghi. “Non ho visto alcuna crescita o sviluppo in vent’anni a Faeto”. È quanto ha dichiarato pubblicamente il sindaco Antonio Melillo, in occasione dell’appuntamento di presentazione della tre giorni “Monti Dauni, la Puglia da scoprire”, in programma dal 25 al 27 aprile prossimi nei comuni di Celle di San Vito, Faeto e Castelluccio Valmaggiore. “Le aziende che contribuiscono all’economia cittadina sono sempre quelle 4-5, i salumifici Moreno e De Luca e qualche ristorante. Il paese si sta svuotando, sta diventando sempre più piccolo. Abbiamo sperimentato anche noi, nel nostro piccolo, lo scorso anno, come gli eventi come questo organizzato dal Gal Meridaunia siano utili. Con le nostre difficoltà di bilancio non possiamo fare molto”. In occasione dei 150 anni del Cai, la sezione di Bari scelse proprio il comune di Faeto quale location in cui trascorrere la giornata di festeggiamenti. Nel piccolo centro in attesa della Dop per il suo prosciutto di maiale nero giunsero oltre trecento associati e per un giorno ci si è sentiti meta di interesse turistico. Bastassero i piccoli o grandi eventi di richiamo turistico, attrazioni per i visitatori e offerta ricettiva Faeto potrebbe giocarsela. Il dissesto idrogeologico resta l’ostacolo ignorato allo sviluppo in chiave turistica dell’intera area che ospita la tre giorni del ponte della Liberazione. “Io mi vergogno –ha confidato Melillo- per le strade di Faeto quando arriveranno i visitatori per l’evento”. A Celle di San Vito, ha lasciato il segno la frana che due anni fa provocò l’isolamento del borgo e le strade non hanno un aspetto migliore, lo conferma il consigliere comunale Loreta Pirozzoli, che al contrario ritiene un elemento di forza il fatto che i piccoli borghi dei Monti Dauni non abbiano subito cambiamenti. “Anche a Celle non è cambiato niente, ma è questa la nostra forza, l’autenticità. I visitatori che arrivano da noi sono ben lieti anche semplicemente di sedersi ai gradini. Non c’è nulla di artefatto, abbiamo il valore dell’autenticità”. Una qualità intrinseca, non derivata dalle ingenti risorse che la Regione Puglia ha stanziato negli anni a sostegno delle programmazioni affidate ai Gal e delle cui ricadute oggi si sta preoccupando di dar conto attraverso un’opera di riscontro degli investimenti a partire dalla prossima programmazione, come ha fatto sapere Giovanni Granatiero, intervenuto in qualità di responsabile regionale di Misura 421 del PSR Puglia 2007-2013. La risposta sono i “30 posti di lavoro all’anno” creati attraverso gli interventi di finanza agevolata, i 35 affittacamere, il centro benessere e spa di Palazzo San Procopio a Bovino, l’attività di allevamento di fagiani di un giovane orsarese in contrada San Lorenzo e l’impresa dei fratelli Anzivino. Per Alberto Casoria del Gal Meridaunia “la creazione di posti letto ha fatto crescere il turismo” e ciò è stato possibile per l’intervento del gruppo di azione locale che non ha mai sottovalutato, sostiene, la problematica del dissesto idrogeologico. “Ci auguriamo che nella nuova programmazione ci sdiano risorse destinate alle aree interne, un capitolo a parte per la messa in sicurezza delle strade e recupero dei centri storici, per dare una risposta alla frana. Abbiamo già presentato un anno e mezzo fa in Regione –ha precisato- un documento nelle mani di Vendola e degli assessori della sua giunta, in cui si individuava la linea della prossima programmazione, firmato dai 30 sindaci dei comuni del Gal”.